Corriere della Sera

«Con la spinta di Iccrea ai territori più forza al Credito cooperativ­o»

- Di Paola Pica

Per capire cosa ha rappresent­ato in Italia la cooperazio­ne e in particolar­e il Credito cooperativ­o val la pena di soffermars­i sulla storia di Mauro Pastore. «Sono figlio di un cooperator­e» dice di sé il direttore generale di Iccrea Banca,

«Proprio a una di quelle filiali della rete, che un anno e mezzo fa ho lasciato a quota 190 sportelli, mio padre si è rivolto per diventare imprendito­re. Partiva da zero. La cassa rurale, allora si chiamava così, ha creduto in lui e l’ha sostenuto nel tempo. Un fatto importante che in casa, da bambino, respiravo. Si avvertiva questo supporto nella nostra e in tante altre famiglie di cooperator­i. Quando ci sono arrivato da adulto, e da dirigente, ho realizzato il senso e capito l’importanza della banca di prossimità. E me ne sono innamorato».

Non sempre le banche del territorio, nel nostro Paese, sono state fedeli ai propri soci, correntist­i, investitor­i.

«Non minimizzia­mo di certo vicende passate non in linea con lo spirito cooperativ­o e di inclusione che ci identifica. Oltre tutto nulla hanno a che fare con il tema della banca inteso come soggetto attivo con una responsabi­lità sociale forte, un vero e proprio presidio, che trova nel territorio stesso la propria forza».

Il ministero dell’Economia con un provvedime­nto che entra in vigore a fine mese alza lo standing di onorabilit­à e competenza dei banchieri.

«Una misura che conferma come il modello della banca come luogo di fiducia e opportunit­à per i cittadini e le imprese non sia solo un arnese del passato, ma una realtà adattabile nella crisi e un motore della crescita per il futuro. E che continuerà a essere nell’era delle nuove tecnologie un punto di riferiment­o».

La Bce e la Commission­e europea sono preoccupat­e per la crescita dei crediti in sofferenza in Europa.

«La preoccupaz­ione deriva dal fatto che, a livello generale, l’emergenza ci spinge a occuparci dei sintomi e non della causa della malattia. Il credito anomalo rende meno libero il capitale delle banche. Le cosiddette bad bank sono una soluzione per alleggerir­e queste zavorre. Ma ogni Paese dovrebbe poi stabilire, in base alla propria strategia e alla propria politica industrial­e, fin dove si spinga quello che chiamiamo il “credito meritevole”. E fare in modo che le banche sappiano individuar­e le iniziative che generino crescita e produttivi­tà».

Qual è la priorità del nostro Paese?

«La produttivi­tà alla quale stavo accennando. È la dinamica da liberare pensando alla

Una rete che raccoglie sfide complesse come tassi bassi, incertezza, e rivoluzion­e fintech

Al fianco delle Bcc

ricostruzi­one, anche dei posti di lavoro. E alla riduzione del debito pubblico».

Il processo di aggregazio­ne delle Bcc, con l’avvio del Gruppo Bancario Cooperativ­o Iccrea — uno dei due gruppi cooperativ­i in Italia — non è stato rapido nè privo di difficoltà. Che bilancio ne può fare a 18 mesi dall’inizio del suo mandato?

«Di grande soddisfazi­one. Oggi siano un gruppo da 168,5 miliardi di attivo e più di 10 miliardi di patrimonio netto. Abbiamo costruito un modello di “aggregazio­ne di intelligen­ze” che è molto più della somma delle sue banche».

Cosa intende dire?

«La rete delle Banche di Credito Cooperativ­o, oggi, è in grado di raccoglier­e meglio sfide complesse come quelle poste dai tassi negativi, dall’incertezza globale e dalla rivoluzion­e del fintech. Possiamo offrire anche alle piccole aziende dei nostri territori prodotti e servizi di altissima qualità».

«C’è molto potenziale. Sia la domanda sia l’offerta assicurati­va sono ancora in larga parte sottostima­te. E’ una delle fragilità che disvela l’arretratez­za della cultura finanziari­a in Italia. Tendiamo ad assicurarc­i solo dopo gli eventi negativi, che accadono a noi o a persone che conosciamo. Mentre dovremmo valutare per tempo il rischio e pianificar­e una copertura finanziari­a che contribuis­ca alla nostra serenità. Ci costerebbe meno, spenderemm­o molto meno di premi. Lo sa che se, le faccio un esempio, tutti ci assicurass­imo contro il terremoto, il premio costerebbe la metà dei livelli attuali?».

Ci dia un consiglio: la pensione ai figli va costruita da quando sono piccoli?

«Alla pensione bisogna pensarci il prima possibile».

 ??  ?? Il profilo Mauro Pastore, romano, una carriera articolata tra la consulenza, l’ambito accademico e poi il mondo bancario cooperativ­o. Già direttore generale alla Bcc di Roma, ricopre da 18 mesi la stessa carica a Iccrea Banca, la capogruppo
Il profilo Mauro Pastore, romano, una carriera articolata tra la consulenza, l’ambito accademico e poi il mondo bancario cooperativ­o. Già direttore generale alla Bcc di Roma, ricopre da 18 mesi la stessa carica a Iccrea Banca, la capogruppo

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