In tv l’eterna lotta tra religione e scienza
Arriva la seconda stagione della serie «His dark materials»: il film con Kidman fu un flop
His dark materials Queste oscure materie, saga letteraria di genere fantasy creata da Philip Pullman aveva fatto molto bene in libreria quando uscì, a metà degli anni Novanta, con il suo racconto allegorico della condizione umana. Non altrettanto era successo al cinema. Il primo dei tre romanzi che la compongono, La Bussola d’oro (gli altri sono La lama sottile e Il cannocchiale d’ambra) era stato adattato al grande schermo nel 2007 e vedeva protagonista Nicole Kidman. Non aveva sfondato e il progetto di adattare gli altri due romanzi era stato accantonato.
Solo ora si è trovato il medium visivo più adatto a raccontare la sua storia complessa, allegoria dell’eterna lotta fra religione e scienza, fra bene e male, fra purezza e calcolo e la saga è così approdata in televisione. Dopo la prima stagione, arriva da domani su Sky Atlantic e Now TV la seconda parte del fantasy, tratta dal secondo libro, che vedrà protagonisti Lyra e Will, interpretati dai giovanissimi attori Dafne Keen e Amir Wilson, affiancati dai veterani Ruth Wilson, James McAvoy e Lin Manuel Miranda.
La serie — come i romanzi di Pullman che è produttore esecutivo e sceneggiatore del progetto televisivo — è ambientata in un mondo parallelo, in cui l’anima delle persone è visibile e rappresentata da un daimon in forma animale, che vive in simbiosi con il suo compagno.
Se nella prima stagione Lyra si era ritrovata al centro di complotti religiosi, intrighi e lotte fra fazioni opposte, la seconda promette ancora più colpi di scena: «Tutto in questa stagione assume dimensioni ancora più grandi», dice la giovane attrice spagnola Dafne Keen che ha debuttato a Hollywood nel 2017 con Logan - The Wolverine.
Sintetizzando all’estremo, siamo davanti alla rappresentazione della purezza dell’infanzia in contrapposizione alle strategie degli adulti, intrappolati in un mondo di manipolazioni e compromessi. Insieme al suo nuovo amico Will (Amir Wilson), Lyra cercherà infatti di stare lontana dalla madre biologica, la diabolica Mrs. Coulter, che nel film del 2007 era interpretata da Nicole Kidman e che ora ha il volto di Ruth Wilson, l’attrice inglese diventata famosa con la serie The Affair.
Ruth Wilson non conosceva i romanzi di Pullman prima di ottenere la parte, ma in seguito è diventata una accanita fan. «Ho iniziato a leggerli quando mi è stato proposto il progetto e ho scoperto un mondo meraviglioso e un racconto adatto sia agli adulti sia ai bambini, una storia con importanti risvolti filosofici e psicologici». Questo aspetto del racconto fantastico di Pullman è sintetizzato nella relazione fra l’individuo e il suo daimon, che rappresenta lo yin e lo yang, il lato animalesco della personalità di ogni individuo. Il daimon di Mrs. Coulter è una scimmia, quello di Lyra cambia forma a rappresentare l’età evolutiva quando si sperimenta e si gioca. Solo con l’età adulta si stabilizzerà. Per molti psicologi il mondo creato da Pullman e ora arrivato in televisione, contiene numerosi elementi di ispirazione junghiana, i concetti di Anumus e Anima, ad esempio.
Il daimon scimmia di Mrs. Coulter non parla. «E in fondo capita anche a noi esseri umani, no? — dice Ruth Wilson —. Ci sono parti della nostra psiche cui spesso imponiamo il silenzio».