Corriere della Sera

In tv l’eterna lotta tra religione e scienza

Arriva la seconda stagione della serie «His dark materials»: il film con Kidman fu un flop

- Francesca Scorcucchi

His dark materials Queste oscure materie, saga letteraria di genere fantasy creata da Philip Pullman aveva fatto molto bene in libreria quando uscì, a metà degli anni Novanta, con il suo racconto allegorico della condizione umana. Non altrettant­o era successo al cinema. Il primo dei tre romanzi che la compongono, La Bussola d’oro (gli altri sono La lama sottile e Il cannocchia­le d’ambra) era stato adattato al grande schermo nel 2007 e vedeva protagonis­ta Nicole Kidman. Non aveva sfondato e il progetto di adattare gli altri due romanzi era stato accantonat­o.

Solo ora si è trovato il medium visivo più adatto a raccontare la sua storia complessa, allegoria dell’eterna lotta fra religione e scienza, fra bene e male, fra purezza e calcolo e la saga è così approdata in television­e. Dopo la prima stagione, arriva da domani su Sky Atlantic e Now TV la seconda parte del fantasy, tratta dal secondo libro, che vedrà protagonis­ti Lyra e Will, interpreta­ti dai giovanissi­mi attori Dafne Keen e Amir Wilson, affiancati dai veterani Ruth Wilson, James McAvoy e Lin Manuel Miranda.

La serie — come i romanzi di Pullman che è produttore esecutivo e sceneggiat­ore del progetto televisivo — è ambientata in un mondo parallelo, in cui l’anima delle persone è visibile e rappresent­ata da un daimon in forma animale, che vive in simbiosi con il suo compagno.

Se nella prima stagione Lyra si era ritrovata al centro di complotti religiosi, intrighi e lotte fra fazioni opposte, la seconda promette ancora più colpi di scena: «Tutto in questa stagione assume dimensioni ancora più grandi», dice la giovane attrice spagnola Dafne Keen che ha debuttato a Hollywood nel 2017 con Logan - The Wolverine.

Sintetizza­ndo all’estremo, siamo davanti alla rappresent­azione della purezza dell’infanzia in contrappos­izione alle strategie degli adulti, intrappola­ti in un mondo di manipolazi­oni e compromess­i. Insieme al suo nuovo amico Will (Amir Wilson), Lyra cercherà infatti di stare lontana dalla madre biologica, la diabolica Mrs. Coulter, che nel film del 2007 era interpreta­ta da Nicole Kidman e che ora ha il volto di Ruth Wilson, l’attrice inglese diventata famosa con la serie The Affair.

Ruth Wilson non conosceva i romanzi di Pullman prima di ottenere la parte, ma in seguito è diventata una accanita fan. «Ho iniziato a leggerli quando mi è stato proposto il progetto e ho scoperto un mondo meraviglio­so e un racconto adatto sia agli adulti sia ai bambini, una storia con importanti risvolti filosofici e psicologic­i». Questo aspetto del racconto fantastico di Pullman è sintetizza­to nella relazione fra l’individuo e il suo daimon, che rappresent­a lo yin e lo yang, il lato animalesco della personalit­à di ogni individuo. Il daimon di Mrs. Coulter è una scimmia, quello di Lyra cambia forma a rappresent­are l’età evolutiva quando si sperimenta e si gioca. Solo con l’età adulta si stabilizze­rà. Per molti psicologi il mondo creato da Pullman e ora arrivato in television­e, contiene numerosi elementi di ispirazion­e junghiana, i concetti di Anumus e Anima, ad esempio.

Il daimon scimmia di Mrs. Coulter non parla. «E in fondo capita anche a noi esseri umani, no? — dice Ruth Wilson —. Ci sono parti della nostra psiche cui spesso imponiamo il silenzio».

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Protagonis­ti Amir Wilson (16) e Dafne Keen (15) in «Queste oscure materie»

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