Toro, con il Bologna una gara che pesa «Saremo pronti»
La classifica non lascia alternative. Il Toro ha un solo risultato oggi contro il Bologna dell’ex Mihajlovic: fallire la posta piena potrebbe infatti causare danni ai limiti dell’irreversibile, sia numericamente sia dal punto di vista psicologico e ambientale. La classica gara senza ritorno, insomma, preparata oltretutto fra mille difficoltà per colpa di un calendario discutibile (i granata hanno giocato giovedì sera, a Roma, e tornano in campo oggi, a ora di pranzo), di una squalifica parecchio amara (Singo out per un’espulsione sconcertante) e di un’infermeria sempre affollata (Ansaldi, Murru e Millico a casa, convocati in extremis Zaza e Verdi). Va trovato velocemente il giusto equilibrio in un Toro che segna a «ritmo europeo» (20 i gol fatti), ma subisce decisamente troppo (30 gol al passivo, peggior difesa del campionato). «Dobbiamo essere pronti, a prescindere dal calendario e dalle poche ore per recuperare — dice Giampaolo —. Non ho preoccupazioni, giochiamo una gara che pesa, molto importante. E ho detto ai ragazzi che è bello potersi prendere certe responsabilità, perché accresce i valori umani: se giochi con timidezza, esci sconfitto come uomo. Sirigu? Ha risposto in maniera professionale all’esclusione, e non era scontato. Si è allenato bene. Poi, non so se rientrerà con il Bologna, magari rientra alla prossima. Di certo, non discuto le qualità del ragazzo».
Il Bologna vive un periodo non certo scintillante: a dicembre ha conquistato un solo punto in tre partite, incassando 10 reti. «Il Toro è in difficoltà, mi spiace, sono stato bene lì. Non dovremo fargli prendere coraggio», dice Mihajlovic, 57 panchine granata in A fra il 2016 e il 2018. «Bisogna tenere lontana la zona salvezza — continua —, perché con 10 giorni di preparazione atletica, il virus e gli infortunati può succedere di tutto in questa stagione. È un campionato strano». Zero alibi per i suoi: «Il Toro sta peggio di noi: ha riposato un giorno in meno».