Sale ancora il tasso di positività Rallenta il calo dei ricoveri
I nuovi casi sono 10.872: in diminuzione dal giorno prima, ma con meno tamponi. Salgono a 415 i decessi
Scendono i nuovi casi, sono 10.872, il giorno prima erano 15.104. Ma molti di meno sono stati i tamponi nelle ultime 24 ore: 87.889 (ben 49.531 in meno rispetto a quelli registrati nel bollettino di domenica).
Ancora molto alto, invece, e in risalita, il numero dei deceduti: 415. Il giorno precedente il bollettino ne aveva registrati 352. Purtroppo il totale delle vittime dall’inizio dell’epidemia è di 69.214 persone, ed è altamente probabile, se la tendenza non si inverte subito, che a Natale avremo superato la cifra di 70 mila morti, quasi tutti concentrati nei tre mesi di marzo, aprile e maggio e negli ultimi due mesi e mezzo, da metà ottobre ad oggi.
Ma le brutte notizie non finiscono: il tasso di positività, ovvero la percentuale tra tamponi effettuati e positivi trovati, è aumentata fino al 12,4.
Rallenta anche la decrescita dei ricoverati, sono 25.145 in tutto, «soltanto» 13 in meno rispetto al bollettino del giorno precedente. In terapia intensiva restano 2.731 pazienti, 12 in meno ma i nuovi ingressi nei reparti della rianimazione sono stati ieri 161, una quarantina in più.
Anche gli attualmente positivi scendono in misura minore rispetto ai giorni scorsi, sono 613.582, 9.178 in meno; di questi 585.706 sono in isolamento domiciliare.
È sempre il Veneto la regione più colpita di questa fase 2 dell’epidemia, con 2.583 nuovi casi, seguito dall’Emilia-Romagna (1.594) e dal Lazio (1.205). Solo 9 nuovi casi invece, in Valle D’Aosta. Il maggior numero di ricoverati è ancora in Lombardia, sono 4.232, poi Piemonte (3.409) e Lazio (2.720). Lombardia, Veneto e Lazio sono le regioni con il maggior numero di terapie intensive occupate.
Il Molise è la regione con meno ricoveri (59), la Valle D’Aosta quella con meno posti in terapia intensiva occupati (4), mentre entrambe, insieme alla Basilicata, nelle ultime 24 ore non hanno conosciuto nuovi ingressi in terapia intensiva.
L’unica regione senza vittime in un giorno è la Valle d’Aosta. Siamo invece sopra le 40 in Veneto, prima regione per numero di decessi, 47, poi in Piemonte, 43 morti, quindi Lazio, +42, e Lombardia, +41.
Non appare tranquillizzante la situazione all’avvicinarsi del Natale. Addirittura c’è chi come Walter Ricciardi, consigliere scientifico del ministro Roberto Speranza, vorrebbe un altro lockdown.
«Se prima avevamo un numero di casi inferiore e per farli scendere ci abbiamo messo due mesi, ora con un numero maggiore dobbiamo impiegare un periodo almeno analogo», dice, e per le prossime settimane parla di un «forse lieve aumento dei casi, per tutte le persone che si sono riversate nelle strade per gli acquisti natalizi».
Le regioni
È sempre in Veneto il maggior numero di nuovi casi: 2.583. Solo 9 in Valle d’Aosta