Corriere della Sera

Milan cerca solo gente all’altezza Kabak e Scamacca sono in prima fila

- Carlos Passerini

«Chi arriverà, se arriverà, dovrà avere la stessa attitudine di chi c’è ora». Ribadito una volta di più l’altra sera dopo il colpaccio di Reggio Emilia, il messaggio di Stefano Pioli in chiave mercato è chiaro: il suo Milan ha trovato un equilibrio e quell’equilibrio va preservato. Anche a costo di prendersi qualche rischio, vale a dire ritrovarsi un po’ corti, come sta avvenendo in questa fase. «Qualcosa si potrebbe anche fare, ma solo se ci sarà l’occasione giusta e solo se ne saremo pienamente convinti» ha detto il d.s. Massara.

Questa la linea del club. Piaccia o non piaccia, convinca o meno, ha una sua logica, un suo senso. Sotto un profilo tecnico è però evidente che un vice Ibra manchi eccome: né Rebic né Leao sono centravant­i di ruolo, fanno fatica e si vede. Il gol lampo del baby portoghese al Mapei non cambia la sostanza: un sostituto a gennaio sarebbe estremamen­te prezioso, ma il timore della dirigenza è che un inseriment­o sbagliato possa rompere questo equilibrio, che è tecnico ma anche psicologic­o, ambientale. Sulla questione c’è sintonia piena: Pioli, Maldini, Massara e Gazidis sono tutti per la cautela.

Si arriverà quindi a gennaio e si valuterà lo scenario giorno per giorno. Sperando che nel frattempo Ibra — tornato in Svezia per le feste — sia disponibil­e per metà gennaio, come spera lo staff medico. Se qualcuno là davanti arriverà, di certo non sarà un profilo di peso, ingombrant­e. Nessuno insomma che possa fare ombra a Zlatan, sul quale il Milan ha costruito il suo progetto. Se qualcuno arriverà, sarà con ogni probabilit­à un elemento giovane e di prospettiv­a che si possa integrare rapidament­e col gruppo, senza immediate esigenze da prim’attore. Un nome che circola è quello di Gianluca Scamacca, 21 anni, struttura e caratteris­tiche da centravant­i puro, di proprietà del Genoa ma in prestito al Sassuolo. A Maldini piace, ma costa attorno ai 20-25 milioni. Molto.

La priorità dei dirigenti rossoneri è un difensore centrale. Lì è diverso, la decisione è già stata presa da mesi: in prima fila ci sono Kabak dello Schalke, Simakan dello Strasburgo e Lovato del Verona. I tre profili hanno ricevuto l’assenso del d.t. Maldini, uno che di terzini se ne intende. Certo, la crescita di Kalulu sta impression­ando: contro il Sassuolo il ragazzo classe 2000 ha fatto un partitone, mostrando tutto il talento di cui si parla da tempo. Ma un difensore in più farebbe comunque comodo: da qui in poi si giocherà su tre fronti.

Questi i piani, questo il futuro. Il presente è però l’emergenza continua, l’allarme rosso che è ormai una costante. Domani, contro la Lazio, oltre ai soliti Ibra, Kjaer, Bennacer e Gabbia mancherà di sicuro Kessie per squalifica. In dubbio pure Rebic, alle prese con la botta al piede. E così anche Tonali, per risentimen­to muscolare. C’è cauto ottimismo per entrambi, oggi si decide. Ma se Sandro non dovesse farcela, domani vedremo un centrocamp­o inedito e sperimenta­le con Calhanoglu e Krunic. Il Diavolo sogna di chiudere alla grande il suo magico 2020 durante il quale ha fatto più punti di tutti, 76, 6 più dell’Inter e 8 più di Juve e Atalanta. Ma per riuscirci dovrà stringere i denti. Ancora una volta.

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Fiducia Rafael Leao, 21 anni: il Milan punta su di lui per l’attacco (LaPresse)

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