Il Napoli e la Fiorentina: giornata no per la Juve
Cancellate le prime due sentenze Juventus-Napoli senza una data
Il Napoli cercava un alibi per non giocare con la Juventus, ma perché lo avrebbe fatto non è stato mai spiegato dai giudici d’Appello. E dunque mai provato. Cade così sul movente la sentenza della corte sportiva che aveva condannato il club di Aurelio De Laurentiis alla sconfitta a tavolino con la Juventus, confermando anche il punto di penalizzazione in classifica. Il ribaltone si è consumato ieri pomeriggio nel salone del Coni davanti ai giudici del collegio di Garanzia, presieduto da Franco Frattini: la gara-fantasma del 4 ottobre scorso allo Stadium andrà giocata sul campo e da ieri i partenopei hanno riconquistato il punto che gli era stato tolto già dal giudice sportivo in prima battuta.
Significativo il passaggio del procuratore nazionale dello Sport, Alessandra Flamminii Minuto: «La Corte sportiva d’Appello ha fatto il passo più lungo della gamba, andando oltre i fatti a disposizione». «Viviamo in un Paese dove chi rispetta le leggi non può essere condannato. E il Napoli segue sempre le regole»: il tweet del presidente De Laurentiis, pochi minuti dopo le 18, racchiude la soddisfazione dell’uomo che si è spinto sino al terzo grado di giudizio per affermare la buona fede della sua squadra, assente allo Stadium perché fermata dall’autorità sanitaria. Ristabilito dunque il principio della supremazia dell’autorità statale rispetto al protocollo Uefa, sul quale invece avevano fatto leva le due sentenze precedenti. Il cluster nel Genoa la settimana prima, le positività al Covid di Zielinski e di Elmas alla vigilia della sfida con la Juventus. Poi lo stop intimato dall’ufficio di gabinetto della regione Campania. Tutto documentato, con decine di mail che sin da ottobre sono state oggetto di indagine.
Resta aperto il fascicolo della procura federale sul rispetto del protocollo sanitario, sul quale la Figc, assente in sede di giudizio, potrebbe intervenire. Il collegio di Garanzia ha accolto il ricorso e disposto l’obbligo di disputare la gara, riconoscendo l’impedimento del Napoli come causa di forza maggiore. La partita si potrebbe giocare a maggio. Per adesso resta senza una data. Il club del presidente Agnelli non si è costituito in giudizio e ha accolto con «indifferenza» il verdetto. Il d.t. Fabio Paratici: «Siamo sereni e ci atterremo alle disposizioni». Una curiosità, la gara-fantasma era valsa a Rabiot per scontare una giornata di squalifica. Il centrocampista se l’è ritrovata dopo la sentenza del Coni e l’ha scontata durante Juve-Fiorentina.
L’udienza nel salone del Coni è durata un’ora, presente il presidente De Laurentiis con i suoi legali Enrico Lubrano e Mattia Grassani. «Abbiamo rispettato Lega, Figc e Coni, giusto cancellare un verdetto iniquo». E così è andata mentre la squadra terminava l’allenamento a Castel Volturno e con Gattuso c’è stato un lungo applauso nello spogliatoio.