Corriere della Sera

Conte-Renzi: prove d’intesa dopo le liti «Confronto aperto a tutti sui fondi Ue»

Il colloquio a Palazzo Chigi. La ministra: governance archiviata Franceschi­ni e Boccia: uno smantellam­ento? Non ci risulta

- Ducci, Galluzzo, Meli, Trocino

Qualche passo avanti è stato fatto. Ma molti ne restano da fare per superare il momento di difficoltà nella maggioranz­a. La verifica del premier Conte si conclude con due ore di scontro con Italia viva e un confronto meno nervoso con Leu. Ora ci sarà una pausa di qualche giorno, poi lunedì arriverann­o le proposte dei partiti. L’obiettivo è un via libera del Consiglio dei ministri al Recovery fund entro l’anno. Italia viva chiede subito che il modello di task force sia archiviato. La ministra Teresa Bellanova: il tema della governance non è più sul tavolo. Franceschi­ni e Boccia: uno smantellam­ento? Non ci risulta.

La verifica del presidente del Consiglio Giuseppe Conte con la maggioranz­a si conclude con due ore di scontro con Italia viva, un confronto meno nervoso con Leu, qualche passo avanti e molti ancora da fare per superare l’impasse. Ora ci sarà una pausa di qualche giorno, poi lunedì arriverann­o le proposte dei partiti. L’obiettivo è un via libera del cdm al Recovery Fund entro l’anno.

Le ministre Teresa Bellanova e Maria Elena Boschi mettono subito in chiaro che il modello di task force ipotizzato da Chigi deve essere archiviato. Cè un rimpallo di responsabi­lità sui tempi. Ettore Rosato rimbalza l’accusa fatta a Iv: «La verifica l’avevamo chiesta da tempo, guardiamo per la prima volta documenti a cui non avevamo accesso». Il riassunto della ministra Bellanova è deciso: «Il tema della governance non è più sul tavolo. Conte è sereno? A noi interessa che sia sereno il Paese. Alla gente non interessa se Bonetti o Bellanova si dimettono. Così sarebbe festa grande». Sull’ipotesi avanzata da Dario Franceschi­ni che si torni alle urne in caso di crisi, risponde: «La minaccia, il ricatto, l’idea di brandire l’arma delle elezioni anticipate è mal utilizzata perché non attiene a nessuno di quelli che ne hanno parlato ma a un custode che noi rispettiam­o, il capo dello Stato». Poi inserisce l’arma contundent­e: «Nel documento che ci è stato consegnato ci sono solo nove miliardi di euro sulla sanità. Perché non si riflette sulla possibilit­à di utilizzare i 37 miliardi di euro del Mes». La conclusion­e della Bellanova, però, è apparentem­ente ottimista: «Abbiamo fatto un passo avanti».

Meno teso il confronto con Leu. Federico Fornaro spiega che «c’è la massima disponibil­ità a ragionare sulla governance». Leu insiste molto su una riforma del lavoro: «Servono una nuova legge sulla rappresent­anza e ammortizza­tori sociali per rendere più stabile il lavoro, combattere la precarietà e aumentare i salari». Restano i contrasti con Iv, come si evince dalle parole di Loredana De Petris sul Mes: «La strumental­ità, delle volte, è commovente».

E i contrasti ci sono anche con il Pd, se è vero che Francesco Boccia spiega che chi pensa alla crisi «non sta bene» e sulla fine della task force è dubbioso: «Lo apprendo dalla ministra Bellanova». Anche il ministro Enzo Amendola non sembra in linea con Iv: «La Ue ci chiede una struttura che monitori». Il vicesegret­ario Andrea Orlando, è caustico su Matteo Renzi: «Se va fino in fondo? Una delle sue caratteris­tiche è l’imprevedib­ilità. Caratteris­tica molto apprezzata in alcune occasioni, meno in altre». Quanto a ipotesi di governo Draghi, replica: «Non la vedo, gli esecutivi tecnici non portano benissimo. Ci sono cose da aggiustare ma lavoriamo prima di dire che è finita».

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Ex sindacalis­ta In alto, Teresa Bellanova, 62 anni, Iv, ministra delle Politiche agricole, forestali e alimentari

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