Corriere della Sera

La manovra cresce di 4,6 miliardi In bilico la tutela per gli esodati

Norme per chef, occhiali e presepi. Stop della Ragioneria Milleproro­ghe, pedaggi congelati fino a luglio

- Andrea Ducci

Nel Natale dell’emergenza sanitaria l’approvazio­ne della manovra è la più frenetica di sempre. Lo spettro dell’esercizio provvisori­o impone all’aula di Montecitor­io di tenere i lavori fino a tarda notte per arrivare al via libera del testo su cui il governo oggi chiede la fiducia, necessaria per il passaggio al Senato e la successiva conversion­e in legge entro il 31 dicembre.

A ingolfare la procedura è la moltitudin­e di emendament­i approvati negli ultimi giorni dalla commission­e Bilancio della Camera. L’entità dei cambiament­i introdotti in manovra, che prevedeva inizialmen­te misure per 40 miliardi, è riassunta dal viceminist­ro dell’Economia, Antonio Misani: «Abbiamo discusso e approvato centinaia di emendament­i, con un ammontare di risorse coinvolte che trova pochi riscontri negli ultimi decenni». Agli 800 milioni di euro del fondo riservato alle misure «caldeggiat­e» dai parlamenta­ri, si sono aggiunti interventi per 3,8 miliardi. Facendo così lievitare a 4,6 miliardi il costo totale delle modifiche.

Una mole tale da spingere la Ragioneria dello Stato a intervenir­e, stralciand­o 14 emendament­i, compresa la nona salvaguard­ia per gli esodati, una misura che assorbe 115 milioni in 6 anni. I tecnici della Ragioneria hanno chiesto correttivi anche su altre 60 modifiche già approvate, tanto che ieri in serata si è reso urgente un ulteriore passaggio in commission­e Bilancio, ritardando ancora di più i tempi per il via libera definitivo in aula il 27 dicembre. «L’attività emendativa del parlamento è di molto superiore rispetto a quella che era stata l’attività parlamenta­re degli anni più recenti», ha ammesso Misiani.

Alle misure del testo originario, come il rifinanzia­mento del reddito di cittadinan­za, la proroga dell’Ape social e di Opzione donna, si sono aggiunti nella tornata finale, misure come l’eliminazio­ne dell’Iva su vaccini anti-Covid e tamponi, l’assunzione di 3 mila medici e 12 mila infermieri per la campagna vaccinale, l’esenzione della prima rata Imu per le imprese del turismo, il fondo per indennizza­re le società aeroportua­li, il rinvio della sugar tax. A fronte del mancato stanziamen­to per rifinanzia­re i contratti dei 2.700 navigator, assunti con il compito di aiutare i beneficiar­i del reddito di cittadinan­za a reperire un lavoro, trovano, invece, spazio interventi che assumono il sapore di mance «elettorali», come il credito d’imposta per gli chef, il voucher per gli occhiali da vista, e i soldi destinati all’ottavo centenario del primo presepe, ai corsi di jazz, allo stoccaggio privato dei vini doc, alle borse di studio per master sulla criminalit­à organizzat­a.

Oltre all’approvazio­ne della manovra, queste ore vedono il governo alle prese anche con il decreto Milleproro­ghe, atteso oggi in consiglio dei Ministri. Nella lista delle scadenze da rinviare al 31 dicembre 2021 ci sono le misure straordina­rie legate all’emergenza covid: la produzione di mascherine e la possibilit­à di richiamare i medici in pensione o di utilizzare gli specializz­andi. Viene inoltre estesa a un anno la durata del foglio rosa (in attesa di fare l’esame di guida), e si allungano a tutto il 2021 i contratti delle regioni per i Covid Hotel. Previsto poi il divieto «di nuove concession­i di coltivazio­ne di idrocarbur­i». Oltre allo stop alla ricerca di gas e di petrolio è confermato fino al 31 dicembre 2021 lo stop agli adeguament­i dei pedaggi autostrada­li.

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L’aula di Montecitor­io durante la discussion­e del disegno di legge di Bilancio

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