Rientro da Londra, il piano italiano E la Francia riapre i collegamenti
Migliaia di italiani bloccati negli aeroporti: per tornare serviranno doppio tampone e quarantena obbligatoria
La variante inglese del Covid fa fibrillare l’Europa più della Brexit. Ieri mentre salivano ancora le vittime in Gran Bretagna, 36.807 nuovi casi e 691 morti, con un’impennata del 50% dei casi nell’ultima settimana, si è registrato il caos per chi voleva uscire dal Regno Unito. Migliaia anche gli italiani bloccati negli aeroporti, per i divieti di ingresso opposti dai Paesi europei nel tentativo di fermare il contagio della variante del virus che si teme più veloce dell’originale. Da oggi la Francia ha riaperto i collegamenti con alcune limitazioni annunciate via Twitter dal ministro dei Trasporti francese, Jean-Baptiste Djebbar: «Gli aerei, le navi e i treni Eurostar riprenderanno il loro servizio da domani mattina. I connazionali francesi in Inghilterra, i residenti britannici in Francia e coloro che hanno un motivo legittimo dovranno essere muniti di test negativo».
La Farnesina ha predisposto un piano per riportare a casa i residenti in Italia e i cittadini più fragili rimasti nel Regno Unito dopo l’ordinanza che domenica scorsa ha sospeso tutti i voli di rientro dalla Gran Bretagna fino al 6 gennaio. Verranno riprogrammati i voli, dopo le cancellazioni e i ritardi di queste ore. Con il vincolo, per chi rientra, di fare un tampone prima della partenza e uno all’arrivo e sottoporsi alla quarantena obbligatoria di 14 giorni. Misure prese nel corso di una riunione alla Farnesina, dopo una consultazione dei ministeri dei Trasporti e della Salute, che non sono state estese alle merci. Ma sono almeno un migliaio gli italiani che a Londra temono di non poter rientrare per il Natale a casa. Lamentano di essere stati lasciati «soli e senza informazioni» e alle prese con la difficile ricerca di un alloggio, mentre ai
Sturgeon innalza a livello 4 l’allarme, nuove restrizioni decise anche in Irlanda
supermercati si registrano lunghe code.
Esclusi invece i viaggi in Italia per Natale e Capodanno di chi risiede ormai stabilmente nel Regno Unito.
Intanto anche la Scozia annuncia che innalzerà a livello 4 l’allarme sul virus mutato, diffuso soprattutto a Londra e nel Sud del Regno Unito. E nuove restrizioni sono state decise anche dal premier dell’Irlanda, Micheal Martin che teme la diffusione già in atto. Il governo sta agendo «rapidamente e in modo aggressivo» in risposta all’aumento dei tassi di infezione, ha detto. Timori che si sono diffusi in Europa perché in Bulgaria questo ceppo sarebbe stato identificato già lo scorso aprile e in Belgio ci sarebbero stati 4 casi a inizio dicembre.
Intanto si fa pesante la situazione a Dover: 3mila tir bloccati, con poco cibo e scarsi servizi igienici. Per evitare il muro contro muro, secondo alcuni osservatori non casualmente in coincidenza con il duro negoziato ittico, a meno di dieci giorni dall’ultima data utile per un accordo sulla Brexit, l’Ue ha chiesto agli Stati membri di riaprire le frontiere.
Secondo indiscrezioni raccolte dall’Agi, gli Stati dovrebbero attenersi a linee guida che «aiuteranno a coordinare l’approccio Ue ai viaggi e ai trasporti in risposta alla nuova variante del coronavirus nel Regno Unito». Ma sarebbero pronti a rivalutare le misure adottate per limitare l’ulteriore diffusione della nuova variante Sars-CoV-2 quando ulteriori prove scientifiche faranno chiarezza sulla natura del nuovo ceppo virale. Gli esperti continueranno a monitorare da vicino gli sviluppi e il meccanismo di crisi Ue rimarrà attivo.
Sono tremila i tir bloccati a Dover con poco cibo e scarsi servizi igienici