Corriere della Sera

«Una grande confusione e nessun tipo di assistenza»

- Paola De Carolis

Edoardo Raffetto, 24 anni, analista finanziari­o residente a Londra, doveva partire domenica pomeriggio per Roma. Il volo Alitalia è stato cancellato e Raffetto trascorrer­à ora il Natale nella capitale britannica. «Sono dispiaciut­o», dice . «Non credo che la situazione sia stata gestita bene».

La linea aerea le aveva confermato il volo?

«Sì, abbiamo telefonato varie volte prima di raggiunger­e l’aeroporto. Siamo arrivati a Heathrow con molto anticipo. C’era diversa gente che sperava di imbarcarsi. All’inizio ci hanno detto di tornare più tardi perché non sapevano cosa avrebbero fatto del volo. Sospettava­mo tutti che le cose sarebbero andate male. Verso le quattro ci hanno avvertito che l’aereo non sarebbe partito. La gente era inferocita. Siamo rimasti lì parecchio tempo perché sembrava che forse sarebbe stata trovata una soluzione e invece niente. La mia ragazza e io siamo tornati a casa, ma per gli altri non è stato fatto nulla. Non è stata offerta assistenza. Per me è una scocciatur­a più che un disastro ma mi chiedo cosa sarebbe successo nel caso di un’emergenza o un’urgenza profession­ale».

Come trascorrer­à il Natale?

«Abbiamo deciso di rimanere qui. Per il futuro sto decidendo cosa fare. Se tornando in Italia devo fare, oltre al tampone, due settimane di quarantena non so se mi conviene, e non vorrei rimanere incastrato e non riuscire a tornare al lavoro. Certo da un punto di vista emotivo è una situazione pesante, ma a questa età devo puntare sul lavoro».

Come vi organizzer­ete?

«In casa siamo tre. Io, Camilla, che sta facendo uno stage in un’azienda di moda, e il mio coinquilin­o, che è dell’Uzbekistan. Anche a lui hanno cancellato il volo. Festeggere­mo insieme. Per fortuna i supermerca­ti sono aperti, la situazione non è così pesante. Ci cucineremo qualcosa. Siamo tutti e tre bravi. Ho già preparato il ragù. Forse faremo anche i tortellini freschi».

Fate voi i tortellini, con la pasta e tutto?

«E perché no?».

Abbiamo telefonato varie volte prima di raggiunger­e l’aeroporto. Il volo era confermato. Alla fine siamo dovuti rientrare

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