«Ho i genitori malati a Milano Nessuno ci dice cosa fare»

Più che arrabbiata è preoccupata per i suoi genitori Lara Parmiani, attrice e doppiatrice milanese, residente a Londra da una vita. «In teoria — racconta al Corriere — sarei dovuta partire il 21 dicembre, mi ero anche premurata di fare un tampone, che qui costa 150 sterline. Devo andare a Milano per assistere mia madre che si è appena ripresa dal Covid e mio padre che è ricoverato in ospedale da sei settimane. È una situazione molto delicata dal punto di vista emotivo».

Cosa è successo in aeroporto?

«Domenica mattina ho fatto il test, che era negativo, ma poi ho letto che il ministro Di Maio pensava di sospendere i voli per l’Italia. Mi sono allarmata e ho pensato di partire subito. Ho comprato un biglietto per le sei di pomeriggio che mi è costato 580 euro. Sono corsa in aeroporto. Ho aspettato, insieme agli altri. Debbo dire che tutti avevano in mano il risultato negativo del tampone».

Quando vi hanno informato?

«Al check in è arrivata un’email di Alitalia che diceva che i voli erano cancellati, così di colpo. Non lo trovo giusto.

Gli altri Paesi che hanno deciso il blocco l’hanno fatto partire dalla mezzanotte in modo da consentire a chi doveva tornare di farlo. Mentre il nostro decreto non aveva nessun orario e quindi è stato interpretato come immediato».

Ha provato a contattare la Farnesina o l’ambasciata?

«Chiaramente sì. A Roma proprio non rispondono, qui a Londra brancolano nel buio. Dicono di tenere d’occhio il sito. Io, in verità, sono anche fortunata perché un tetto sulla testa ce l’ho ma ci sono tante persone che con la Brexit hanno deciso di chiudere con la fine dell’anno il contratto di lavoro in Gran Bretagna e tornare in Italia. È gente che ha anche disdetto la casa».

E ora cosa farà?

«Aspetto notizie. Ho sentito dire che hanno intenzione di aprire i voli in maniera limitata ai residenti italiani e alle persone con emergenze ma non ci sono dettagli.Tra l’altro io il Covid l’ho avuto la scorsa primavere e quindi dovrei possedere gli anticorpi».

Gli altri Paesi non hanno chiuso i voli di colpo come l’Italia, tra l’altro avevamo tutti il tampone negativo