Il nuovo Sandokan
Can Yaman, idolo delle ragazzine sarà la Tigre della Malesia «Kabir Bedi tra i più grandi miti»
Un ex avvocato, bello, prestante, idolo delle ragazze è il nuovo Sandokan: il trentunenne attore turco, di origini albanesi-kosovare, Can Yaman. Sarà lui a vestire ora i panni dell’eroe tratto dai romanzi del ciclo indo-malese di Emilio Salgari, che nel 1976 fu interpretato da Kabir Bedi, nella celebre miniserie televisiva diretta da Sergio Sollima. Il nuovo sceneggiato, in 8 episodi, verrà girato, per gli interni, negli studi della casa di produzione Lux Vide a Formello, e poi ai Caraibi. «È un progetto ancora in fase di sviluppo — esordisce Yaman, la nuova Tigre della Malesia — è come un bambino appena nato, ma sono molto curioso del lavoro che andremo a svolgere, soprattutto fiero e orgoglioso di partecipare a una produzione internazionale come questa. Ho sentito molto parlare del Sandokan che mi ha preceduto: all’epoca ero troppo giovane ma sono onorato ed entusiasta di raccogliere il testimonial da un grande attore come Bedi». Diventato famoso in Italia per altre serie tv, Yaman ha appeso definitivamente la laurea in Legge al chiodo: «Sì — conferma — ho studiato Giurisprudenza, e ho anche fatto l’avvocato per sei mesi, poi ho scelto di impegnarmi nella carriera d’attore. Stavolta l’impegno recitativo è molto complesso: un personaggio del genere non si prepara in pochi mesi, ma sono determinato a renderlo mio». Nel cast, al suo fianco, Luca Argentero nel ruolo di Yanez de Gomera che, nello sceneggiato precedente, era incarnato da Philippe Leroy. «Ero ragazzino, quando andò in onda Sandokan — interviene l’attore — ma mi è rimasto impresso e affondo nei ricordi di allora, per prepararmi al ruolo del luogotenente Yanez. Il personaggio è descritto come il compagno astuto del protagonista, coraggioso e un po’ guascone: uno stratega, con notevoli doti diplomatiche. Ho avuto la fortuna di conoscere Leroy — aggiunge — Nel 2018 partecipai al film Hotel Gagarin dove recitava anche il grande attore francese. Fu un’esperienza incredibile: quando incontri mostri sacri come lui, sentirli raccontare i loro aneddoti, è una vera goduria. E tutto mi aspettavo, meno che ora avrei affrontato il suo stesso ruolo. Mi attira molto il mondo descritto da Salgari: per me è come tornare bambino, quando ero affascinato dai pirati».
Lo sceneggiato sarà girato in inglese, perché destinato al mercato internazionale. Riprende Argentero: «Con Can non ci siamo mai incontrati. Certamente ha le physique du rôle per essere Sandokan, ed essendo un idolo delle ragazze, mi pare una ottima notizia per il successo della nostra serie». Precisa Yaman: «È la prima volta che lavoro con una produzione italiana, ma parlo bene l’italiano, conosco bene l’Italia. Non vedo l’ora di arrivare sul set e familiarizzare con tutta la troupe».
Ancora segrete le trattative per la scelta del regista e dell’attrice che impersonerà la Perla di Labuan, la Lady Marianna che, in passato, fu affidata a Carole André. Spiegano gli sceneggiatori Alessandro Sermoneta e Davide Lantieri: «Dobbiamo confrontarci con i romanzi originali, ma i personaggi di quel mondo ci servono a raccontare il mondo di oggi. Sandokan rappresenta lo stato di natura, selvaggio, primitivo, che si ribella allo sfruttamento da parte dell’impero inglese. Una lotta ancora più sentita oggi, un tema attualissimo. A ciò si aggiunge la modernità del personaggio di Lady Marianna: una ragazza dell’alta società inglese che si innamora di un pirata, passa dalla parte dei “selvaggi”. Una giovane donna libera di vivere i suoi sentimenti».
Le riprese iniziano in autunno, ma ancora non è nota la rete su cui andrà in onda la serie. «A me piace lanciare il prodotto e poi chi è interessato lo compra — afferma il produttore Luca Bernabei, che ha appena annunciato la partnership con l’importante network radiofonico RTL — Ho pensato a questa bellissima storia perché stiamo vivendo un momento terribile, siamo privi di speranza nel futuro. La gente ha bisogno di eroi positivi, ha bisogno di sognare, di immedesimarsi in vicende rappresentate in luoghi lontani, per un’evasione totale in una dimensione onirica. Lo sceneggiato del ‘76 venne seguito da 27 milioni di spettatori. La televisione è molto cambiata... ci accontenteremmo almeno della metà».
Argentero nel ruolo di Yanez: mi tuffo nei ricordi per interpretare il famoso corsaro