La Juve resta al buio
La Fiorentina imperversa e rifila tre gol ai bianconeri in 10 Nedved lascia la tribuna inviperito con l’arbitro per due rigori
Perdere due volte in poche ore non è facile, ma la Juventus riesce nell’impresa al contrario: se la sfida da ripetere con il Napoli e i tre punti in meno in classifica non dipendono da lei e lasciano «indifferente» la Signora, la prima sconfitta in campionato contro la Fiorentina è frutto di errori individuali — su tutti quello di Cuadrado che si fa cacciare dopo 18’ —, di stanchezza e una certa incapacità ad andare oltre le difficoltà impreviste, che la squadra di Pirlo ha già dimostrato. Un difetto che ora andrà giudicato su larga scala, dato che una vittoria del Milan
può portare il distacco dalla vetta a dieci punti, ovviamente con una partita da recuperare.
Giocare 70 minuti con un uomo in meno e sotto di un gol non è facile. Ma la partenza della Juventus è uno choc, soprattutto rispetto alla vittoria ampia e in bello stile a Parma. Dopo tre minuti una palla persa sulla trequarti d’attacco bianconera viene rilanciata subito in verticale dalla Fiorentina: Ribery manda al galoppo Vlahovic con una gran palla, De Ligt è sbilanciato e fatica a recuperare la posizione; il serbo sembra allargarsi troppo sull’uscita di Szczesny, ma con un tocco di grande sensibilità tecnica, scavalca il portiere.
Il patatrac lo combina Cuadrado poco dopo, con un fallo in attacco nel quale il colombiano entra in scivolata con il piede a martello su Castrovilli, alzando sullo slancio la scarpa e i relativi tacchetti sulla gamba dell’avversario. Il tremebondo La Penna prima tira fuori il giallo, poi aiutato da Mazzoleni alla Var, rivede l’episodio e decide per il rosso. Senza il giocatore più importante per gli equilibri, Pirlo convoca subito Morata per dirgli che dovrà fare un lavoro diverso, cercando di recuperare palloni e di fare da raccordo con Ronaldo. Danilo rimpiazza Ramsey, prendendo il posto di Cuadrado.
L’assetto è comunque precario e sbilanciato. L’obiettivo è pareggiare prima dell’intervallo, ma la Fiorentina riesce a tenere il governo del centrocampo e va più vicina al 2-0 (bravissimo Szczesny su Castrovilli) di quanto Ronaldo non si avvicini al pari, con due conclusioni un po’ forzate e un tentativo di anticipo su Dragowski in uscita.
Fallito l’esperimento, Pirlo toglie Morata, puntando su Bernardeschi. Ma la Juve fatica a essere lucida. E si innervosisce, a ragione, per un contatto sospetto in area di Ca
strovilli su Ronaldo e anche per un possibile secondo giallo per Borja Valero, autore di un fallo da dietro.
Il principio secondo il quale quando piove può anche grandinare, si abbatte sull’ombrello bianconero: su cross da sinistra di Biraghi, Bonucci liscia e Sandro non riesce a evitare il pallone che gli carambola addosso, finendo alle spalle di Szczesny. La reazione finisce ancora in area, con Bernardeschi atterrato in modalità sospetta da una manata di Dragowski: il vicepresidente Nedved se ne va per protesta e non vede il terzo gol, dell’ex Caceres. Da un 3-0 a tavolino annullato a un 3-0 vero e pesante, è qualcosa di più di una beffa. È un Natale rovinato. Ed è un riscatto immediato, da pensare in fretta: le occasioni, contro Milan e Inter a gennaio, non mancano. Ma a differenza di altre volte, per la Juve rischiano di essere già senza appello.
Avevamo la testa alle vacanze. La sentenza? Non è corretta per le squadre che hanno dovuto fare i conti con il Covid
Pirlo / 2 L’arbitro? È chiara l’espulsione di Cuadrado, ma anche altri episodi. Con un rigore sull’1-0 la partita poteva cambiare