Corriere della Sera

Duello sui numeri: «Ora 450 mila dosi ogni settimana»

Polemica sulle 150 mila fiale tedesche. Arcuri: da oggi forniture assegnate in base alla popolazion­e

- Alessandra Arachi

Ursula von der Leyen, presidente della Commission­e Ue, lo ha garantito: l’Unione europea avrà dosi di vaccino sufficient­i per tutti gli Stati membri. E il Vax day ieri è partito con dosi distribuit­e in proporzion­e alla popolazion­e di tutti gli Stati membri.

Dosi simboliche, quelle di ieri: l’Italia ha avuto 9.750 vaccini per l’avvio,contro i circa 11 mila della Germania. «Le 150 mila dosi di vaccini che le sono state consegnate fanno parte delle forniture successive che nel nostro Paese arriverann­o a partire dal 28 dicembre», ha voluto precisare ieri il commissari­o straordina­rio Domenico Arcuri dopo che per tutta la giornata si erano rincorse cifre e percentual­i che sembravano penalizzar­e l’Italia nella distribuzi­one del vaccino.

«Non c’è stata alcuna discrimina­zione nei confronti dell’Italia», precisa ancora Arcuri. E aggiunge: «L’assegnazio­ne delle dosi è stata fatta a livello europeo, sia per il Vax day sia per le forniture successive. Il nostro piano prevede di avere 450 mila dosi a settimana a partire da domani, che arriverann­o direttamen­te nei luoghi di somministr­azione».

Negli altri Paesi europei le dosi dei vaccini arriverann­o in proporzion­e alla popolazion­e. Lo precisa anche il ministero della Salute in una nota: «I contratti con le aziende produttric­i dei vaccini sono stipulate direttamen­te dalla Commission­e europea per conto di tutti i Paesi membri».

«Ogni Paese riceve la quota percentual­e di dosi spettante in proporzion­e alla popolazion­e secondo le stime Eurostat. All’Italia è destinato il 13,46 per di ogni fornitura».

Ed ecco, alcuni esempi di quello che succede negli altri

Paesi europei. La Spagna ha ricevuto un primo carico di 350 mila dosi di vaccino (con 47 milioni di abitanti), per la Danimarca il primo carico è di 40 mila dosi (6 milioni di abitanti); per il Portogallo il primo carico è di 80 mila dosi (con poco più di dieci milioni di abitanti).

L’Olanda è una delle rare voci fuori dal coro. Il primo carico di 10 mila vaccini Pfizer è arrivato questo weekend, con una popolazion­e di poco meno di 7 milioni di abitanti, ma la campagna nazionale di vaccinazio­ne non verrà cominciata prima dell’8 gennaio.

Il Vax day europeo è partito quando nel mondo si erano già vaccinate 4 milioni di persone. Ben 800 mila in Gran Bretagna che — ormai svincolata dall’Unione europea anche con un trattato ufficiale — ha cominciato per suo conto la campagna di vaccini già dal 9 dicembre, con una media quindi di oltre 40 mila vaccinazio­ni al giorno. Oltre un milione di vaccinazio­ni negli Stati Uniti, 700 mila in Russia dove hanno adottato il loro vaccino Sputnik.

Ieri il Vax Day in Europa, con un’altra eccezione: l’Ungheria di Viktor Orbán ha voluto cominciare la somministr­azione delle dosi in anticipo, a partire dal giorno di Santo Stefano. Così come è successo in Slovacchia dove il primo a ricevere il vaccino è stato un membro della Commission­e governativ­a contro la pandemia, Vladimir Krcmery.

Una vaccinazio­ne eccellente anche in Germania: il Land della Sassonia-Anhalt ha bruciato il tempo vaccinando per prima sabato una donna di 101 anni, Edith Kwoizalla, residente in un centro per anziani di Halbertsad­t.

Anche in Francia hanno deciso di cominciare dalle residenze per anziani, così come l’Austria dove le prime tre dosi di vaccini sono state somministr­ate a Vienna a tre donne e due uomini ultraottan­tenni: davanti al cancellier­e Sebastian Kurz la prima in assoluto è stata Theresia Hofer, 84 anni.

L’Olanda parte l’8 gennaio; Ungheria e Slovacchia hanno già cominciato sabato

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