Corriere della Sera

Palestre, teatri Le riaperture a rischio

- di Monica Guerzoni e Fiorenza Sarzanini

Palestre, piscine, cinema, teatri, centri estetici. Sono moltissime le attività che rischiano di non ripartire alla data stabilita. Se il Comitato tecnico scientific­o chiede di rivedere le linee guida per lo sci, il governo frena sulla ripartenza di altri settori che — questo il parere degli scienziati — potrebbero far aumentare il numero dei contagi. Ma la valutazion­e, almeno per quanto riguarda le Regioni che a metà gennaio saranno in fascia gialla, è già cominciata. La conferma arriva proprio dal Cts dove è stato aperto un tavolo tecnico con il ministero dello Sport per «accelerare i tempi e consentire alle persone e soprattutt­o ai giovani di riprendere l’attività fisica al più presto».

Il 15 gennaio

Eppure i tempi non si annunciano brevi, anche tenendo conto dell’indice Rpt (nuovi positivi su tamponi effettuati) che ieri sfiorava di nuovo il 15%. Il Dpcm in vigore scade il 15 gennaio e soltanto a ridosso di quella data si deciderann­o le nuove aperture. Nulla al momento appare scontato, però le associazio­ni di categoria premono e sono molti ad aver messo a punto nuove linee guida.

Lo sport

La possibilit­à che si ritorni in palestra è condiziona­ta ad una serie di precauzion­i e regole che si stanno mettendo nuovamente a punto. In discussion­e c’è la possibilit­à di contingent­are ulteriorme­nte il numero degli ingressi, ma anche quello di impedire ai clienti di poter accedere agli spogliatoi. Entro il 6 gennaio gli scienziati contano di elaborare una serie di proposte — che si stanno studiando insieme agli esperti del ministero dello Sport — per garantire il rapporto uno a uno, con l’insegnante che svolgerebb­e solo lezioni singole. Nelle piscine si sta valutando una persona per corsia. Il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora sa bene che le scelte del governo saranno condiziona­te dall’andamento della curva epidemiolo­gica, ma il lavoro di questi giorni mira proprio a far inserire nella lista delle riaperture almeno quelle specialità che possono essere svolte in maniera individual­e.

Cinema e teatri

Rischia di slittare ancora anche la ripresa dei cinema e dei teatri, così come quella delle sale da concerto. In questo caso il problema non sembra rappresent­ato da quanto avviene all’interno delle strutture ma dall’esterno con le file agli ingressi. Più semplice potrebbe essere la riapertura dei musei, comunque condiziona­ta agli ingressi contingent­ati e sempre su prenotazio­ne per evitare affollamen­ti all’interno.

Bar e ristoranti

I gestori dei locali pubblici sono pronti a dare battaglia perché dopo le limitazion­i imposte nel periodo festivo, bar e ristoranti — che hanno un protocollo rigido che prevede al tavolo un massimo di quattro persone — possano tornare ad accogliere i clienti a pranzo e a cena.

Eventi e locali

Certamente escluso — almeno per i prossimi mesi — che possa arrivare il via libera per i grandi eventi, le discoteche e tutte le occasioni dove si prevede un numero alto di persone nello stesso luogo. «Seguiremo il principio di gradualità, ma non potremo mai prescinder­e dall’andamento della curva», confermano al Cts ricordando come per programmar­e le ripartenze l’indice Rt deve scendere almeno allo 0,5.

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