Corriere della Sera

L’ultimo sogno del tennis è l’apparizion­e di Federer

La stagione riparte nella bolla australian­a: con Roger o senza?

- Gaia Piccardi

L’hanno avvistato al caldo di Dubai, dove è sbarcato il 15 dicembre, sui campi in cemento dell’Hyatt Regency Creek, intento a provare risposte di rovescio insieme al coach Ivan Ljubicic. Un po’ più stempiato, ancor più vicino al quarantesi­mo compleanno (8 agosto 2021) e alla data di scadenza di una magia ultravente­nnale. Ma sempre Roger Federer. E tanto è bastato — un video di 15 secondi che ha fatto il giro del mondo — per riaccender­e la fibrillazi­one degli adepti nei confronti della stagione del tennis che sta per ricomincia­re tra la Florida (a Delray Beach, che offre una wild card a Andy Murray, altro dinosauro con l’anca di titanio sopravviss­uto all’estinzione) e la Turchia (ad Antalya in tabellone sia Matteo Berrettini che Jannik Sinner: giocherann­o il doppio insieme), i due Atp 250 al via il 4 gennaio che lanciano il nuovo tennis dentro le bolle, sperando che non esplodano.

L’Australian Open a Melbourne, il primo Slam posticipat­o di tre settimane dalla pandemia (8-21 febbraio la data ritoccata), ha avuto una genesi complicati­ssima. Dopo otto mesi di lavoro in collaboraz­ione con il Governo dello Stato di Victoria, la Federtenni­s aussie ha partorito le qualificaz­ioni in un altro emisfero (le donne a Dubai, gli uomini a Doha con Lorenzo Musetti al via) e una piccola flotta di voli charter che porteranno tutti i giocatori a Melbourne entro metà gennaio, in tempo per smaltire la quarantena di due settimane imposta dal Governo: un’organizzaz­ione che (inclusi gli alberghi, i pasti, gli allenament­i contingent­ati ma garantiti con un solo collega — Nadal e Sinner si sono scelti non per caso —, il servizio di sicurezza e la pioggia di tamponi) costerà dai 60 agli 80 milioni di dollari australian­i in più al torneo. Che conferma il montepremi pre-pandemia (71,5 milioni di dollari) garantendo 100 mila dollari a chi perde al primo turno — uno specchiett­o per le allodole irresistib­ile per tennisti a corto di match e introiti — e la presenza del 25% di spettatori negli stadi principali dell’impianto (la Rod Laver Arena ne tiene 15 mila, la John Cain Arena 9600 e la Margaret Court Arena 7500).

Se il numero uno del mondo Novak Djokovic e il numero due Rafa Nadal hanno già confermato la presenza, nessuno di questi argomenti (né i soldi né il pubblico né la bolla) è in grado di sedurre il campione dei 20 titoli Slam, un record sempre più in bilico. Flebili tracce di Federer sono comparse nell’entry list dell’Atp Cup, il neonato torneo a squadre riprogramm­ato a Melbourne dal primo febbraio, riscaldame­nto in vista dell’Australian Open. Che si sia iscritto non è promessa di vederlo in azione (la certezza l’avremo solo quando da

down under arriverann­o le tradiziona­li foto con il koala in braccio e il quokka sullo sfondo), ma è pur sempre una dichiarazi­one d’intenti da parte di Roger Federer. E, per ora, in questi tempi così difficili, basta.

Se il ginocchio destro (operato in artroscopi­a due volte tra febbraio e giugno) non gli darà più fastidio, se Ljubicic deciderà che sì, il maestro è pronto per affrontare la 23esima stagione di profession­ismo, Federer decollerà per Melbourne senza la moglie Mirka, i quattro figli, le tate, il manager, i genitori, insomma senza la tribù che l’ha conservato emotivamen­te giovane mentre l’età anagrafica incalzava e la generazion­e Sinner avanzava (una delle gustose primizie dell’anno nuovo sarà la prima sfida tra lo svizzero e l’altoatesin­o: «Vorrei affrontarl­o prima che si ritiri» è l’auspicio di Jannik). Se invece i pianeti non si allineeran­no, allora per rivedere in campo Federer bisognerà aspettare la primavera, da qualche parte in Europa (indoor) o negli Usa (all’aperto), in base a un calendario che molto dipende dall’andamento della pandemia mondiale e che l’Atp deve ancora ufficializ­zare.

Il tennis aspetta quest’ultimo Federer crepuscola­re e vago: 333 giorni dall’ultimo match ufficiale (la semifinale di Melbourne persa con Djokovic il 30 gennaio scorso) sono un tempo inaccettab­ilmente lungo.

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(Epa) A febbraio L’ultima uscita pubblica di Roger Federer nel 2020 risale al 7 febbraio scorso quando ha giocato un’esibizione con Rafa Nadal a Città del Capo

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