Bankitalia: segnalazione non automatica se si va in rosso Abi scrive all’Ue
«Non basta essere in rosso di 100 euro per finire in default». La Banca d’Italia interviene per chiarire i timori legati alle nuove regole europee al via il 1 gennaio che rendono più rigida l’entrata dei debitori che non pagano nei «crediti deteriorati». Spiega Bankitalia che «la nuova definizione di default non introduce un divieto a consentire sconfinamenti», dato che le banche possono concedere di sconfinare oltre disponibilità o oltre fido. E «non è vero che basta uno sconfinamento o un ritardo nei pagamenti per somme anche solo di 100 euro per dar automaticamente luogo a una segnalazione a sofferenza» in Centrale Rischi. Le nuove regole, «più stringenti» dice Bankitalia, frutto di un compromesso tra vari sistemi in Europa, richiedono che lo sconfinamento superi la «soglia di rilevanza», cioè che superi contemporaneamente la soglia assoluta (100 o 500 euro, a seconda che il debitore sia un privato o un’impresa) e quella relativa (1% dell’esposizione) e che si protragga per oltre 90 giorni consecutivi (180 per le amministrazioni pubbliche).
Il timore per gli effetti delle norme è forte per Abi, Confindustria e tutte le associazioni delle categorie produttive in Italia, che ieri hanno chiesto a Ue, Eba e Bce di rivedere le regole anche in vista della scadenza delle moratorie per 300 miliardi concesse per far fronte alla crisi Covid-19. La norma si combinerebbe con quella che impone alle banche, di fronte a un npl, coperture «in tempi troppo stretti e predeterminati» fino a portare il valore a zero («calendar provisioning»): un approccio «dannoso» perché induce le banche a restringere i criteri di concessione del credito e le spinge a venderlo invece di incoraggiarle a seguire il cliente nella ristrutturazione.