«Monforte e la nuova Resistenza delle Langhe»
Il 2020 è stato un anno molto difficile per i piccoli comuni del Nord. I nostri anziani si sono trovati esposti a un rischio sconosciuto e imprevedibile. I nostri giovani hanno visto la loro vita sociale ridursi drasticamente. Monforte, la nostra piccola patria, è un paese di poco più di duemila abitanti, nel cuore delle Langhe. Siamo una terra fortunata: tartufi, vino, ristoranti, alberghi. Ma proprio per questo la pandemia ha dato un colpo duro all’economia locale, basata sul turismo, sull’ospitalità, sulle eccellenze enogastronomiche. Ci ha salvati il fatto di essere una comunità, unita dai valori comuni e anche dall’orgoglio (siamo stati felici ad esempio di partecipare al «Borgo dei borghi«, la trasmissione Rai condotta da Camila Raznovich, e abbiamo ricevuto il riconoscimento Spighe Verdi 2020). I monfortesi hanno dato alle difficoltà una risposta congiunta. Sono stati fondamentali i volontari della Protezione civile; ma un po’ tutti hanno dato una mano. Così siamo riusciti a portare la spesa a casa agli anziani, a prenderci cura delle persone più fragili, a seguire i bambini che non potevano andare a scuola (e già che c’eravamo a pulire il corso del rio Bussia e a ripristinarlo con sentieri e aree verdi). Abbiamo avuto, come tutte le comunità sparse per l’Italia, i nostri lutti e i nostri danni; ma abbiamo capito che l’unico modo per salvarci era farci carico l’uno dell’altro. Per questo vorrei raccontare ai lettori del Corriere la nostra storia, che considero rappresentativa di tanti piccoli paesi italiani come il nostro.