Bonomi: ripresa più lontana, Italia indietro
Nessuno sconto al governo dalla Confindustria di Carlo Bonomi. Né sul piano sanitario: «Se registriamo più di 3 volte le vittime della Germania, che ha 23 milioni di residenti più di noi, molto non è stato fatto e molto c’è da cambiare». Né su quello economico: «La ripresa a “V” si allontana mentre lo scenario consueto di una crescita più lenta per l’Italia rispetto all’Eurozona diviene probabile. Il recupero dei livelli 2019 sarebbe conseguito nel 2023, mentre in Germania è previsto entro il 2021». E infine nemmeno sulle politiche per la ripartenza: «Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) è ancora un documento generico e, a tratti, incompleto. Soprattutto, è del tutto carente di un’articolazione progettuale di dettaglio. Inoltre si propone di portare l’investimento pubblico sul Pil al 3,4%, dal 2,2%, un obiettivo insufficiente». Si possono sintetizzare così i contenuti di una lettera che il presidente di Confindustria ha inviato ai vertici di categorie e territoriali. Bonomi rivendica a più riprese uno «spirito costruttivo» degli industriali. E salva il rapporto con il sindacato, non solo sui contratti: «Grazie alla costruttiva condivisione con il sindacato, è stato possibile l’accordo col governo per evitare la contribuzione aggiuntiva inizialmente prevista per l’estensione della cassa-Covid».