Corriere della Sera

Ascesa record del Bitcoin, corsa delle azioni hi tech Così gli investimen­ti top 2020

- Fonte: Valori Asset Management Marco Sabella

A sorpresa, il 2020 — l’anno della pandemia da Covid-19 e di una delle crisi economiche globali più gravi degli ultimi 50 anni, — si chiude con risultati sostanzial­mente positivi per gli investitor­i di tutto i mondo. E se il primato assoluto delle performanc­e spetta al Bitcoin, che con un ultimo slancio di fine anno ha messo a segno un rialzo del 270% (va oltre il 210% anche l’intero paniere delle criptovalu­te), anche le più tradiziona­li categorie di azioni e obbligazio­ni, di massima, non hanno deluso.

A cominciare dai titoli hi tech, con il Nasdaq 100, paniere delle società più innovative, su del 47%. Un rialzo a fianco del quale non sfigurano i risultati dei principali indici statuniten­si, a cominciare dall’S&P500 (+14,2%) o dalle azioni giapponesi, con il Nikkei 225 su del +12,12%. Tutti indici azionari che, ricordiamo­lo, sono infarciti di titoli tecnologic­i. «Dopo le drammatich­e perdite di marzo, quando i principali indici mondiali hanno registrato a causa della pandemia del lockdown perdite superiori al 30%, c’è stato un recupero poderoso delle Borse. A risultare vincitori sono soprattutt­o gli indici azionari statuniten­si e asiatici mentre le Borse europee da inizio anno registrano perdite o rialzi più modesti. E questo proprio perché nei listini del Vecchio Continente mancano i grandi nomi della tecnologia», spiega Fabiola Banfi, direttore investimen­ti di Valori Asset Management, una società di gestione del risparmio con sede in Lussemburg­o e filiali a Milano.

Secondo gli scenari di mercato ipotizzati da Allianz Global Investor, una delle maggiori società globali di asset management, «le azioni di Europa e Asia Emergente potrebbero offrire maggiore valore rispetto alle azioni Usa, vincitrici del 2020, mentre il contesto di bassi rendimenti potrebbe creare opportunit­à interessan­ti nelle obbligazio­ni asiatiche e nelle emissioni societarie a livello globale».

Se le azioni Usa e i titoli tecnologi sono stati i trionfator­i delle performanc­e 2020, le obbligazio­ni, nonostante i rendimenti negativi della maggioranz­a delle emissioni governativ­e e societarie sia in Europa che in altre parti del mondo, sono riuscite ad offrire ancora qualche punto percentual­e di guadagno ai sottoscrit­tori. E così i Treasury a dieci anni degli Stati Uniti (+7,5%), i Btp italiani a 10 anni (+3,01%) e addirittur­a i Bund tedeschi, la cui cedola è negativa, hanno portato un guadagno del 2,46%. «Questo è accaduto perché i prezzi delle emissioni quotate sono saliti ulteriorme­nte determinan­do un ulteriore a calo dei rendimenti, che spesso sono diventati ancora più negativi che a inizio anno. Questo fenomeno ha pochissime probabilit­à di continuare anche nel 2021», conclude Banfi. Tra i vincitori delle performanc­e non possiamo dimenticar­e l’oro (+ 23,44%), l’argento (+43%) e i metalli industrial­i (+18%), che potrebbe salire ancora se nel 2021 con la fine della pandemia si consolider­à una ripresa economica globale. Tra i perdenti, oltre ad alcuni indici azionari europei tra cui il Ftse Mib italiano (-5,85%) spicca la caduta del petrolio con un -21,19%.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy