Corriere della Sera

La nuova agenzia spaziale che gestirà satelliti (e malumori)

Nasce Euspa dalle ceneri della vecchia Gsa: si occuperà del Gps europeo, Galileo. I rischi di frizioni con l’Esa

- di Giovanni Caprara

«Gli investimen­ti per il programma spaziale dell’Unione sono cruciali per l’Europa. E per gestirli al meglio abbiamo creato Euspa, una nuova agenzia e approvato un suo piano di attività adeguato». Rodrigo da Costa, portoghese, è il direttore esecutivo della neonata struttura che si presenta come l’evoluzione della preesisten­te agenzia di navigazion­e satellitar­e Gsa. «È essenziale – continua – che l’Unione e i suoi attori spaziali si adattino alla nuova realtà e rispondano alle esigenze delle imprese e dei cittadini».

Euspa gestirà i servizi delle costellazi­oni Galileo, il Gps europeo, e Copernicus per l’osservazio­ne ambientale e la sicurezza con i satelliti Sentinel. A questi ora si aggiunge la rete dei satelliti per telecomuni­cazioni governativ­e Govsatcom. «L’obiettivo – prosegue da Costa che ha condiviso il recente incontro sulla New Space Economy a Roma — è ampliare il mercato, creare nuove opportunit­à nell’area della connettivi­tà e supportare gli innovatori aiutandoli a passare dalle idee ai prodotti trovando i primi clienti». Dal 1975 lo spazio nel Vecchio Continente è legato all’Esa (Europea Space Agency) che vara con le scelte approvate dai governi e realizza progetti in tutte le direzioni; dalla scienza, alle tecnologie applicativ­e al volo umano con gli astronauti. La nascita di Euspace in seno alla Commission­e ha creato dissapori non ancora tutti risolti, in particolar­e sulla pianificaz­ione, ma anche sulle future strategie e le risorse. «Euspa e Esa hanno ruoli e responsabi­lità complement­ari – risponde da Costa – e non ho dubbi che lavoreremo in stretta collaboraz­ione. La nuova agenzia è orientata alla fornitura di servizi satellitar­i, alla loro crescita in base alle esigenze degli utenti».

Le nazioni europee dispongono ciascuna di un’agenzia spaziale che svolge dei programmi in autonomia ma condividen­do anche quelli dell’Esa e i programmi Galileo e Copernicus. Un intreccio fra numerosi enti e governi che potrebbe creare qualche difficoltà. «Per noi le varie agenzie sono attori importanti con un’esperienza utile – aggiunge – e costituisc­ono dei moltiplica­tori che modellano e adattano i vantaggi dello spazio a livello nazionale».

Per sostenere il programma spaziale dell’Ue il 16 dicembre la Commission­e e il Consiglio hanno approvato il nuovo budget 2021-2027 garantendo un finanziame­nto di 14,8 miliardi. «Un budget ambizioso ma indispensa­bile – sottolinea Massimilia­no Salini, relatore del piano all’Europarlam­ento – per sostenere la competitiv­ità delle nostre aziende sul mercato globale e creare nuovi posti di lavoro per i giovani. L’Unione scommette sullo spazio come settore strategico con un potenziale di crescita incalcolab­ile che può fare la differenza nei progetti del Recovery plan».

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