«Su La7 un ritratto dell’Italia Vero servizio al pubblico»
Il direttore Salerno: faremo così anche con lo speciale «Propaganda Live»
«Si dice che La7 faccia Servizio pubblico, ecco io penso che mai come quest’anno abbiamo svolto un “servizio al pubblico” straordinario rimanendo sempre accesi per raccontare quello che stava succedendo. Non era facile perché dovevamo cambiare e inventarci un modo nuovo per lavorare di fronte a una pandemia imprevedibile e ignota. Volevamo stare vicino al nostro pubblico e provare a dargli una bussola in giorni di grande incertezza. Così faremo anche a Capodanno con Propaganda Live che accende La7 per la prima volta il 31 dicembre, proprio perché tra coprifuoco e zone rosse non si potrà festeggiare come al solito. In situazioni come queste la nostra parola d’ordine è esserci».
Andrea Salerno, qual è il suo bilancio?
«Sono orgoglioso del lavoro fatto da tutti noi. Abbiamo sperimentato moltissimo, per primi abbiamo corso il rischio di togliere il pubblico dagli studi, per primi abbiamo condotto un programma da casa con Lilli Gruber, abbiamo tenuto gli inviati sul campo, mille altre soluzioni ed espedienti ci hanno permesso di non chiudere alcun programma e al contempo di tutelare la salute di chi lavorava. Una scelta vincente ripagata dai risultati di ascolto e della raccolta pubblicitaria».
Le prime serate del lunedì e del sabato sono i giorni in cui lavorare per allargare l’offerta di La7?
«Si lavora su tutto sempre. Sul sabato dal 9 gennaio arriva la seconda stagione di Eden, il racconto di Licia Colò sull’ambiente e sul pianeta. In questo modo arriviamo ad avere sei serate di produzione interna alla settimana, cosa che difficilmente vedo su altre reti».
Giletti rimarrà o proverà a fare il sindaco di Roma?
«Massimo è un professionista impeccabile, non credo che farà il sindaco di Roma e spero che continui a fare televisione visto che la sa fare bene. La domenica è una giornata molto particolare ma siamo riusciti ad affermare un programma dagli ascolti importanti in una serata difficilissima per la tanta competizione sulle altre reti».
Rete4 vi ha seguito sulla strada dell’informazione in prima serata: è il competitor principale?
«Non abbiamo una rete da battere, noi facciamo il nostro e sono gli altri che vengono su un terreno sul quale noi sappiamo fare probabilmente meglio. La7 è una straordinaria comunità di professionisti che offre un ventaglio ricco e ampio di racconto informativo, da Gruber a Floris, da Formigli a Giletti e Purgatori, da Merlino a Panella e ovviamente il tg di Mentana. È raro che ci sia un’offerta così in un’unica televisione. Per questo sono molto contento dell’identità radicata di La7 e della sua riconoscibilità».
Editori
Abbiamo sperimentato moltissimo, la nostra forza è quella di essere sempre editori
La tv generalista come può arginare piattaforme come Netflix e Amazon?
«La vera differenza è che noi siamo editori: loro ti offrono un bouquet sconfinato di prodotti dove a volte passi più tempo a scegliere che a guardare; mentre il compito di un editore è proporre e indicare una strada. È la stessa differenza che passa tra un ristorante con mille portate dove ti perdi e un oste che ti consiglia i piatti del giorno. Noi continueremo a esistere se sapremo fare questo lavoro: essere editori tutti i giorni. È l’unico modo di competere con potenze mondiali come quelle».
L’informazione è centrale, sta lavorando anche sull’intrattenimento?
«Siamo in fase di sviluppo, ma è presto per parlarne. Quello che mi piacerebbe fare dal punto di vista del racconto è portare di più le telecamere fuori dagli studi, provando a narrare in maniera profonda il Paese, capire cosa è successo al tessuto sociale, vedere come sono fatti gli italiani».
Come giudica lo scontro tra Gruber e Boschi a «Otto e mezzo»?
«I confronti in televisione sono sempre vitali».