Corriere della Sera

L’Inter stringe la cinghia

Prima di comprare si vende Nainggolan torna a Cagliari in prestito secco Il vertice conferma la linea di Zhang Nessun investimen­to sul mercato e riduzione del monte ingaggi

- Guido De Carolis

Investimen­ti zero. L’Inter sposa la linea dell’austerity e la proprietà decide di stringere la cinghia. Il mercato di gennaio sarà soprattutt­o di uscite e riduzione dei costi. È la sintesi del vertice, durato un’oretta, tra Conte, gli amministra­tori delegati Marotta e Antonello, il direttore sportivo Ausilio, il direttore tecnico Oriali e, soprattutt­o, il presidente Steven Zhang, collegato da Nanchino.

Non sono bastate le sette vittorie di fila e la possibilit­à di lottare concretame­nte per lo scudetto a convincere la proprietà a investire sul mercato di gennaio. Soldi non ce ne sono più. Il momento è durissimo per tutti i club e un’altra mazzata è arrivata dalla mancata applicazio­ne del Decreto Crescita, che permette una detrazione fiscale sugli stipendi di calciatori e tecnici «importati dall’estero». Senza quel bonus vanno pagati per intero ingaggi pesanti e l’Inter fatica.

La congiuntur­a non è favorevole, però va sottolinea­to con chiarezza che le ambizioni percepite dall’esterno, dai tifosi, e più volte ribadite dal presidente Zhang e dalla proprietà Suning non trovano riscontro e applicazio­ne nella realtà e nel momento attuale. Inutile e fuorviante parlare di scudetto e di Inter vincente se non c’è la possibilit­à di fare uno sforzo. «In uno scenario di grande contrazion­e economica, si consolida il progetto di crescita dell’Inter», disse Zhang all’ultima assemblea degli azionisti, a fine novembre. Ieri il tono del presidente è stato diverso: soldi per acquistare zero. Zhang non ha in programma di rientrare a breve in Italia, rimane per ora in Cina a caccia di un main sponsor per sostituire Pirelli.

Conte era preparato, non ha potuto che prendere atto, così come pure Marotta e Ausilio. A fine agosto, nell’incontro di Villa Bellini, erano già emerse criticità, ribadite ieri dal vertice di Appiano. Vincere così diventa una corsa a ostacoli, anche perché la Juventus in estate ha speso circa 150 milioni tra Chiesa, Kulusevski, Arthur, Morata, McKennie, mentre l’Inter si è limitata a 41 milioni tra Hakimi, Kolarov e due parametri zero, Vidal e Sanchez.

Il vertice ha fissato due punti chiave: la sessione di mercato di gennaio non prevede investimen­ti e, inoltre, bisogna favorire una riduzione del monte ingaggi. In sostanza sarà un mercato depresso, di autofinanz­iamento per quel che si potrà, senza risorse aggiuntive e con molte uscite. La prima, già definita, è quella di Nainggolan: il belga torna a Cagliari in prestito secco. Una mossa proprio per ridurre il peso degli ingaggi fin da subito. La strategia a lungo termine prevede invece di aprire trattative con i giocatori per spalmare i loro stipendi su più anni.

Della situazione non può essere felice Conte, costretto a lottare ad armi impari soprattutt­o con la Juve. La pressione però ora si sposta dal tecnico sulle spalle della proprietà, perché le decisioni arrivate da Nanchino sono una frustata alle ambizioni e ai sogni di gloria. Peraltro in Cina, nelle settimane scorse, la Federcalci­o ha imposto un giro di vite sulle spese, tagliando stipendi e riducendo i margini di azione delle proprietà.

Non è l’unica cattiva notizia. In un mercato già contratto, se Eriksen dovesse essere venduto per 30 milioni (è un’ipotesi, offerte non ce ne sono) la somma ricavata potrebbe essere reinvestit­a solo in parte. L’input di Zhang è: il mercato va chiuso in positivo o, al massimo, a saldo zero.

Si torna al baratto. Paredes e Gervinho possono arrivare solo via scambi, il Papu Gomez in regalo. Un duro colpo alle ambizioni scudetto. Il messaggio è chiaro: il mercato dell’Inter è chiuso ancor prima di aprirsi. Aiutatevi da soli, se potete.

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(LaPresse) La punta Gervinho può arrivare all’Inter in cambio di Pinamonti
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Leandro Paredes, centrocamp­ista del Psg, e Alejandro Papu Gomez (sotto), attaccante dell’Atalanta: il primo può arrivare solo se ci sarà la cessione di Eriksen, il secondo al momento è lontano
(Afp, Ansa) Solo scambi Leandro Paredes, centrocamp­ista del Psg, e Alejandro Papu Gomez (sotto), attaccante dell’Atalanta: il primo può arrivare solo se ci sarà la cessione di Eriksen, il secondo al momento è lontano
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