Record di contagi nelle squadre inglesi Ora la Premier pensa a una sospensione
Record di contagiati tra calciatori e membri degli staff, e ora anche la Premier League ha paura. Dai test settimanali svolti tra lunedì 21 e domenica scorsa, per un totale di 1.479 persone sottoposte a tampone, sono emersi 18 casi di positività al Covid-19, il numero più alto mai raggiunto da quando è partito il programma di screening periodico. Ora «si autoisoleranno per un periodo di dieci giorni» ha comunicato la Premier, che nel frattempo sta prendendo in considerazione serie contromisure. Il match di lunedì tra Manchester City ed Everton è stato rinviato a poche ore dal calcio d’inizio a causa di diversi casi nel City (nella foto, il tecnico Pep Guardiola), ma ieri si è giocato regolarmente in altri 5 campi, e non sono a rischio Tottenham-Fulham e Newcastle-Liverpool previsti per oggi. Il quotidiano The Telegraph ha scritto di un confronto informale tra i presidenti delle principali società del massimo campionato inglese. Si è discusso della possibilità di sospendere la stagione per due settimane dai primi di gennaio, anche per prevenire un provvedimento governativo. In Gran Bretagna ieri i nuovi contagi sono stati oltre 53mila, 13 mila in più dell’ultimo bollettino. «Siamo di nuovo nell’occhio del ciclone», ha ammesso il capo del servizio sanitario Simon Stevens, avvertendo che gli ospedali in Inghilterra hanno raggiunto il limite.