Spid e carta digitale, gli italiani si scoprono hi tech
Complici la pandemia e alcuni provvedimenti del governo (bonus e cashback), la digitalizzazione dei rapporti tra cittadini e pubblica amministrazione sta diventando un fenomeno di massa. Lo testimoniano i dati diffusi ieri dalla ministra dell’Innovazione, Paola Pisano. Sono schizzati a 15 milioni e mezzo gli italiani dotati di Spid, il Sistema pubblico di identità digitale. Nel settembre 2019 erano circa 4 milioni. Un risultato di rilievo se si tiene conto che i maggiorenni (quelli che possono fare lo Spid) sono circa 50 milioni, compresi quasi 4,5 milioni di over 80.
Il boom dello Spid è stato trainato da almeno due novità nell’anno del Covid: diversi bonus, primo fra tutti quello per l’acquisto di bici e monopattini (per chiederlo era necessario avere lo Spid, così come per il bonus vacanze e per quello cultura); il cashback, ovvero il meccanismo che consente di avere accreditati fino a 150 euro sul proprio conto corrente per gli acquisti effettuati a dicembre con carta di credito e bancomat e poi fino a 150 euro ogni sei mesi sugli acquisti a partire da ieri. Il cashback, cui finora si sono iscritti 5 milioni di persone, è infatti attivabile scaricando l’app della pubblica amministrazione «Io», che richiede appunto lo Spid. Messa a disposizione dal 28 aprile scorso, «Io» è stata finora scaricata da oltre 9,1 milioni di cittadini. Che possono così dialogare con l’amministrazione centrale e in molti casi anche locale. E sono 18,3 milioni i cittadini che dispongono della carta d’identita elettronica, anche questa una chiave d’accesso digitale ai rapporti con la Pa.
In forte crescita pure i pagamenti attraverso la piattaforma pubblica «pagoPa», che consente di saldare tributi, tasse, utenze, rette, quote associative, bolli e qualsiasi altro tipo di pagamento verso le pubbliche amministrazioni centrali e locali, ma anche verso altri soggetti, come le aziende a partecipazione pubblica, le scuole, le università, le Asl. Solo nel 2020 sono transitati sulla piattaforma circa 100 milioni di pagamenti, per oltre 17 miliardi di euro. Quasi completa, infine, l’anagrafe digitale nazionale della popolazione residente: ad oggi gestisce i dati di oltre 55 milioni di cittadini suddivisi in 7.089 comuni su un totale di 7.903.
Anche la App Immuni per tracciare i contagiati Covid, giudicata da molti un flop, è stata comunque scaricata da 10 milioni di persone e, dice il ministero, «è stata valutata dal Mit di Boston con il massimo punteggio». «La tecnologia continuerà ad avanzare — dice Pisano — e le persone ad usarla. Lo sviluppo tecnologico va avanti veloce, a prescindere da noi».