Corriere della Sera

Giani: le regioni non sono tutte uguali La Toscana era pronta

Il governator­e: ma ci adeguiamo all’esecutivo

- di Marco Gasperetti

Aveva già organizzat­o tutto, Eugenio Giani: trecento bus in più per alunni e studenti, steward alle fermate, orari scaglionat­i, screening e tamponi rapidi. E invece ieri mattina è arrivata la doccia gelata. «Ho saputo che durante la notte il governo aveva deciso di riaprire le superiori l’11 gennaio, non me l’aspettavo», dice il governator­e della Toscana.

Governo in confusione?

«Non credo. È stata una sorpresa questo sì, ma capisco la situazione, non tutte le regioni sono uguali. La Toscana ha poco più di 300 nuovi positivi al giorno ed era pronta ad aprire tutte le scuole giovedì, il governo ha rinviato all’11 gennaio il ritorno degli studenti delle superiori in presenza e ci adeguiamo».

Nessuna opposizion­e?

«Non possiamo opporci a una scelta che ricade su tutto il territorio nazionale, sarebbe violare la legge. Dal 7 gennaio in Toscana torneranno in aula solo gli alunni di elementari e medie».

Che cosa pensa di questa scelta governativ­a notturna che sembra aver amareggiat­o presidi, insegnanti, studenti e genitori?

«Rappresent­o un’istituzion­e. E le istituzion­i non devono far polemica. Sono sempre stato favorevole a riaperture mirate e mi sono battuto perché la mia Toscana da rossa tornasse arancione e gialla. Ma per quattro giorni di chiusure non faccio drammi. Rimane il principio: eravamo pronti».

Non ha la sensazione che il governo sbandi?

«Serve slancio, una spinta costruttiv­a all’esecutivo».

Un Conte ter?

«No comment».

Torniamo al virus. La variante inglese non la spaventa? Firenze è amatissima e molto frequentat­a dal popolo britannico.

«Ascolto gli scienziati, che dicono che la variante inglese ha un contagio più veloce ma per fortuna può essere contrastat­a dai vaccini».

Poi c’è quella Sudafrican­a, purtroppo…

«Sappiamo ancora poco di questa variante. La Toscana è pronta alla battaglia contro il virus con i vaccini che, quando arrivano da Roma, sappiamo utilizzare velocement­e. Poi ci sono gli anticorpi monoclonal­i. Abbiamo creato una fondazione, la Tuscany Science and Life, che ha come coordinato­re scientific­o Rino Rappuoli. È un’eccellenza. Gli anticorpi monoclonal­i sono in produzione negli stabilimen­ti Menarini».

È stata una sorpresa Però le istituzion­i non devono polemizzar­e

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