Corriere della Sera

Qatar e Arabia Saudita, la pace del deserto dopo tre anni di liti

- di Guido Olimpio

Un accordo con una proiezione internazio­nale. Un’intesa che mette fine a tre anni di contrasti che vanno ben oltre i confini regionali. L’Arabia Saudita ha abolito l’embargo aereo nei confronti del Qatar, mossa seguita anche da Bahrein, Egitto ed Emirati, che si sono accodati per scelta e perché non avevano molte alternativ­e. Svolta cementata dal vertice ad Al Ula, località a nord di Medina, dove si è riunito il Consiglio del Golfo ed è arrivato anche l’emiro qatarino Tamim bin Hamad al Thani. A riceverlo Mohammed bin Salman, il figlio del re e erede al trono, ma soprattutt­o regista ambizioso (e impetuoso) nel regno. Grandi saluti, sorrisi dietro le mascherine e ritorno delle relazioni diplomatic­he piene. Clima diverso da quanto avvenne nel 2017. Allora Riad e i suoi alleati lanciarono un ultimatum in 13 punti ai rivali. Chiedevano la chiusura dell’emittente al Jazeera, la fine del supporto alla Fratellanz­a musulmana, rapporti minimi con Teheran e molto altro. Doha aveva replicato con un no accettando la sfida del blocco. Scontro innescato da risentimen­ti personali, ma soprattutt­o da una competizio­ne politica. I sauditi non perdonavan­o agli avversari i legami con la Turchia — asse usato in una campagna di influenza in Libia, Somalia e Siria —, non gradivano le relazioni con gli ayatollah, considerav­ano gli emiri fossero «sponsor del terrorismo». Accusa singolare da parte di chi in passato ha avuto vincoli ben più pericolosi. Ma l’Arabia ha accettato di mettere da parte i contrasti nonostante Doha abbia concesso solo la rinuncia alle azioni legali mentre in cambio risparmia la tassa salata che doveva pagare a Teheran per il transito dei suoi voli. E Riad vuole presentars­i al nuovo presidente Usa, Joe Biden, con abiti nuovi. Fa un regalo a quello uscente — Trump — che ha mediato insieme al Kuwait ed ha mandato in missione a dicembre il genero Jared Kushner. Punta a compattare ulteriorme­nte la famiglia araba davanti al potere sciita e cerca di tirarsi dietro anche gli Emirati, magari non troppo entusiasti. Sarà interessan­te vedere anche le reazioni di Ankara e del Cairo, avversari tra loro. Come è interessat­a l’Italia, grande partner del Qatar e in affari con gli altri. Gli osservator­i sono convinti che si sia aperta una nuova stagione ma tanti sono i fronti aperti, da quello libico — il Qatar appoggia Tripoli, i concorrent­i stanno con Haftar — a quello iraniano. Siamo nel deserto, e le dune possono modificars­i a seconda del vento, la pace può essere fredda o calda.

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L’incontro Il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman, a destra, accoglie l’emiro del Qatar Tamim bin Hamad AlThani al suo arrivo nella città di al Ula nel nord ovest dell’Arabia Saudita

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