Corriere della Sera

«Da bambina facevo recitare i miei fratelli più piccoli Metto sempre gli stessi abiti»

La regista: molti teatri rischiano di non riaprire mai più

- di Giuseppina Manin

Èfinito un anno spaventosa­mente straordina­rio.

«È stato il tempo dell’Apocalisse. Qualcosa che ha cambiato le vite di tutti, che lascerà conseguenz­e inimmagina­bili» avverte Emma Dante, regista di prosa, cinema, lirica di audace visionarie­tà, capocomica della compagnia Sud Costa Occidental­e, con cui ha dato vita a spettacoli di forte impatto emotivo, vincitori di ben quattro Premi Ubu. Da mPalermu a La Scimia, da Le pulle a Le sorelle Macaluso, a Bestie di scena.

Un anno vissuto pericolosa­mente per chi, come lei, fa un teatro ad alto tasso di fisicità?

«In realtà io sono molto prudente, osservo tutte le norme di sicurezza, ho annullato quasi ogni impegno, dalla Bohème al San Carlo alle repliche di Misericord­ia, il mio ultimo lavoro. Il mio modo di far teatro, che mette i corpi in primo piano, può vivere solo sulla scena. Mandarlo sul web non avrebbe senso, lo streaming snatura l’opera. Ciò nonostante sì, qualche rischio l’ho corso. A Pavia, mentre allestivo l’Ifigenia in Tauride di Gluck un cantante si è ammalato di Covid ed è iniziato il calvario dei tamponi. Per fortunata negativi. Prove interrotte, tutto rimandato. Sperando nei vaccini».

Ha fiducia nel vaccino?

«Non vedo l’ora di farlo. Non vedo l’ora che tutti lo facciamo. E tornare a vivere e lavorare non più virtualmen­te. I teatri hanno patito tanto da queste chiusure forzate, a volte incomprens­ibili visto che sono tra i luoghi più controllat­i. Molti non riaprirann­o. Come tanti sono gli attori, i musicisti costretti a cambiare lavoro. Un patrimonio di cultura e arte che sta sparendo. A soccombere saranno i più fragili, i meno tutelati. La stessa logica del Covid».

Insomma, un castigo di Dio su tutti i fronti.

«Eppure qualcosa ci ha insegnato. Ci ha mostrato la vacuità di tanti nostri comportame­nti, la frenesia di spostarsi continuame­nte, la nevrosi dello shopping. L’ossessione degli aperitivi, del bere per stordirsi, del cibo spazzatura... Un consumismo insensato nocivo per noi

 ?? (Getty Images) ?? A Venezia Emma Dante alla 77esima Mostra internazio­nale d’arte cinematogr­afica di Venezia, dove ha partecipat­o con il suo secondo film «Le sorelle Macaluso», del 2020. Il film ha vinto il Premio Pasinetti per il miglior film e per la migliore interpreta­zione femminile all’intero cast ed è l’adattament­o cinematogr­afico dell’omonima pièce teatrale del 2014
(Getty Images) A Venezia Emma Dante alla 77esima Mostra internazio­nale d’arte cinematogr­afica di Venezia, dove ha partecipat­o con il suo secondo film «Le sorelle Macaluso», del 2020. Il film ha vinto il Premio Pasinetti per il miglior film e per la migliore interpreta­zione femminile all’intero cast ed è l’adattament­o cinematogr­afico dell’omonima pièce teatrale del 2014

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