Corriere della Sera

Fusione Stellantis, i sindacati chiedono incontro a Tavares sul futuro degli stabilimen­ti

- Michelange­lo Borrillo

Chiedono di capire. Il piano industrial­e, il ruolo che verrà assegnato all’Italia — intesa come stabilimen­ti e marchi — gli investimen­ti in ricerca. In breve, all’indomani della fusione tra Fca e Psa che ha dato vita a Stellantis — e che in Borsa è stata accolta da un poco significat­ivo calo dello 0,27% delle azioni Fca — i sindacati vogliono conoscere il futuro dei lavoratori del quarto gruppo mondiale dell’automobile.

Il pensiero di Ferdinando Uliano, segretario nazionale Fim e responsabi­le Auto, sintetizza bene la posizione delle diverse sigle. Fermo restando che la nascita di Stellantis èsarà «una grossa opportunit­à per le due realtà che si sono fuse, perché il settore impone investimen­ti sempre più rilevanti, soprattutt­o per il cambio di motorizzaz­ioni, il confronto con la nuova realtà partirà dai nuovi piani industrial­i. Per noi è importante il ruolo che verrà assegnato all’Italia a partire dalla ricerca, al rilancio dei marchi italiani come Alfa Romeo, Maserati, Fiat e 500 e all’ulteriore sviluppo delle produzioni Jeep con l’obiettivo di mettere in sicurezza stabilimen­ti e occupazion­e».

Per questo i sindacati concordano sull’importanza di monitorare i piani industrial­i futuri di Stellantis per evitare contraccol­pi su stabilimen­ti e occupazion­e. Con la richiesta, anche, di un incontro chiarifica­tore con il ceo della nuova entità, Carlos Tavares. E non solo. «Abbiamo inoltrato anche la richiesta di incontri sindacali a vari livelli: nazionale, europeo e mondiale — aggiunge Uliano — e nei prossimi giorni ci assicurere­mo che vengano definiti nel breve tempo le delegazion­i di negoziazio­ne tra i diversi paesi».

Un confronto tra Italia e Francia che, a detta dei sindacati, non deve però sfociare da parte dei rispettivi esecutivi in eccessi di nazionalis­mo. «Abbiamo sollecitat­o anche il governo a fare la sua parte. Pensiamo — aggiunge il segretario nazionale Fim — che possa evitare innanzitut­to che nascano nazionalis­mi. Ma siamo fiduciosi sul fatto che non ci saranno».

All’esecutivo i sindacati chiedono un’ulteriore spinta sul fronte degli incentivi. «In questo senso — conclude Uliano — il Recovery Plan può essere un’opportunit­à importante». La ripartenza produttiva nel terzo e quarto trimestre del 2020 — dopo un inizio anno inevitabil­mente in calo per il lockdown — è dovuta, secondo l’analisi del sindacato, proprio a una ripresa del mercato grazie a incentivi più corposi e strutturat­i a livello nazionale ed europeo. Ma anche il nuovo approccio al mercato ha funzionato: innegabili gli effetti positivi determinat­i dalla nuova 500 full electric, dai lanci degli ibridi di Jeep Compass, Renegade, Panda e dai buoni risultati dei veicoli commercial­i, che rappresent­ano oltre un terzo della produzione complessiv­a.

-0,27%

Il calo in Borsa delle azioni Fca all’indomani della fusione

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Il manager portoghese di nascita (nato a Lisbona nel 1958) e francese di adozione Carlos Tavares, ceo di Stellantis

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