Contratti in calo del 30% Più difficile trovare i profili
Un milione e 400 mila contratti in meno. Questo l’impatto della crisi Covid sull’offerta di lavoro nel 2020 secondo il rapporto Anpal-Excelsior che monitora le imprese dell’industria e dei servizi (escluse agricoltura e settore pubblico). In pratica, secondo i programmi di assunzione dichiarati dalle aziende, sarebbero venuti meno il 30% dei contratti prendendo come parametro di confronto le intenzioni delle imprese a inizio 2019. Nonostante i nuovi posti di lavoro siano di meno, aumenta la difficoltà a trovare personale con le specializzazioni adatte alle necessità delle aziende. Se un anno fa una posizione su quattro (il 26%) era di difficile reperimento, oggi la percentuale è salita al 30%. Quello che a prima vista può sembrare un paradosso è spiegato dal fatto che le imprese in quest’ultimo anno hanno sfruttato le fasi di stallo per riorganizzarsi. Le aziende che usano strumenti di digital marketing sono passate dal 26 al 40%; quelle che utilizzano i big data per l’analisi dei mercati sono salite dal 17 al 27%; le realtà che hanno adottato il lavoro agile sono diventate il 40% dal 23% del 2019.
Questi cambiamenti, tutt’altro che temporanei, stanno modificando in modo strutturale la domanda di personale. La richesta di competenze digitali, in particolare, è diventata trasversale a tutti i settori. L’offerta di lavoro, però, non ha avuto il tempo di adeguarsi alle nuove esigenze. Un problema cronico, quello del cosiddetto mismatch, che ora va ad aggravare l’emergenza legata alla crisi. Il duro impatto dell’emergenza Covid sulle nuove assunzioni è dovuto anche al fatto che nel 2019 il settore che ha garantito il maggior numero di nuovi contratti è stato quello del commercio e dei servizi, con 863.500 nuovi ingaggi. Lo stesso che ora accusa di più il colpo, a causa delle chiusure obbligate di negozi, locali, alberghi. La flessione dei piani di assunzione tocca il suo record nella filiera dell’accoglienza e della ristorazione: -40,7% per gli ingressi previsti. Tiene invece l’industria, non a caso gli operai specializzati quest’anno rappresentano il 30% degli ingressi contro il 27,4% del 2019.
Competenze digitali
Diventa trasversale la richiesta di competenze digitali, l’occasione dei big data