Corriere della Sera

L’acqua minerale del popolo cinese batte la tecnologia

- di Massimo Sideri

Acqua minerale cinese batte tecnologia: l’uomo più ricco dell’Asia è Zhong Shanshan, il re delle bibite Nongfu Spring (letteralme­nte: la fonte del contadino). In questi giorni i giornali cinesi in lingua inglese esultano soprattutt­o per il sorpasso sull’India: Zhong ha scalzato dal trono asiatico Mukesh Ambani, alla guida di un impero costruito su telecom e chimica. Ma il dato più interessan­te — visto che in Cina nulla capita per caso e anche la controcorr­ente passa dalla volontà del partito — è il cambio generazion­ale dei capitalist­i cinesi, il terzo in pochi anni. Solo nell’ultimo decennio nelle classifich­e dei super ricchi comparivan­o i dominatori delle infrastrut­ture. Un esercito di capitalist­i mandati alla conquista del mondo dal Partito comunista. Molti di essi si erano fatti le ossa nell’esercito popolare cinese, il People’s Liberation Army, a partire da Wang Jianlin, al tempo il più grande proprietar­io al mondo di cinema e teatri (ex proprietar­io anche dei diritti tv del calcio italiano). Wang, entrato come guardia quando aveva solo 15 anni, era uscito da colonnello nel 1984. Le date sono importanti. Mao Zedong morì nel ‘76. Nell’84, Deng Xiaoping inaugurò la prima free economic zone cinese, a poche miglia da Hong Kong (Shenzhen, da cui oggi arrivano pressoché tutti i tablet, pc, smartphone, Apple compresi) e lanciò il suo famoso «tweet» ante litteram: «Andate e arricchite­vi». Mister Wang rispettò l’ordine. E non da solo. Il suo curriculum si ritrova in molti tycoon cinesi. Tra gli altri famosi esecutori di quell’ordine ci furono Ren Zhengfei, diventato con Huawei il re delle reti di telecomuni­cazioni e del 5G. Il suo diretto concorrent­e e nemico personale è stato Huo Weigui, fondatore di Zhongxing Semiconduc­tor, poi diventata Zte, che aveva tra i propri soci gruppi associati al Ministry of Aerospace. Nel 2016 Wang Jianlin, con 31 miliardi, risultava il più ricco magnate cinese, prima di cadere in disgrazia con le élite del partito. Nel 2017, la seconda generazion­e di super ricchi legata a Internet fu portata alla ribalta da Jack Ma, il fondatore di Alibaba, ora a sua volta in contrasto con la leadership politica. Nel 2021, in una cultura in cui tutto è simbolo, siamo alla generazion­e dell’acqua per il popolo. Un dato macroecono­mico (bibite e acqua minerale sono un indice di benessere diffuso), ma anche un segnale politico.

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