Corriere della Sera

Pioli ha tanta fiducia nei suoi piccoli diavoli «Non pensiamo al pari Vogliamo restare in testa»

- Carlos Passerini

Testa alta, niente calcoli e un’idea ben chiara in testa: provare a vincere. La Juve è la Juve, la rosa ricchissim­a e i nove scudetti consecutiv­i sono lì a ricordarlo, ma Stefano Pioli e il suo giovane Milan non hanno alcuna intenzione di mollare quel primo posto in classifica che non sarà l’obiettivo richiesto da Elliott per fine anno ma che occupano meritatame­nte dal primo giorno. L’Inter dietro spinge di brutto e aspetta soltanto il primo passo falso dei concittadi­ni per piazzare il sorpasso, il testa a testa si gioca sui dettagli, vietato quindi per i piccoli diavoli scendere in campo con un piano diverso da quello solito: niente strategie conservati­ve, avanti con lo stesso spirito e la stessa filosofia che ha consentito loro di arrivare fin lassù. Coraggio ed entusiasmo, lo slogan rossonero è sempre lo stesso. Non c’è poi molto da stupirsi: è ormai evidente che la vera forza di questa squadra sta proprio nella mentalità, nel non porsi limiti e nell’affrontare ogni partita con la sfacciatag­gine della gioventù. Un concetto che ha spiegato bene Pioli: «Siamo sulla strada giusta e non dobbiamo cambiarla, approcciar­e la gara pensando di farti andar bene un pareggio è il modo migliore per perdere. Cercheremo quindi come al solito di fare la partita, sapremo di dover soffrire ma l’abbiamo preparata per vincere».

L’emergenza in casa Milan non fa più notizia: stasera mancherann­o Ibrahimovi­c, Bennacer, Gabbia e Saelemaeke­rs infortunat­i più Tonali squalifica­to. Mezza squadra, come al solito. E come al solito, niente paura: fin qui, chi è entrato si è sempre dimostrato all’altezza del titolare. La mediana sarà sperimenta­le, manca un regista di ruolo, quindi Kessie sarà affiancato dal soldatino Krunic. La buona notizia è il rientro di Theo Hernandez dopo la squalifica. La sua presenza è fondamenta­le perché è diventato ormai molto più di un terzino. Fa tutto: difende, imposta, segna. Arrivato nell’estate del 2019, la sua crescita è stata esponenzia­le e oggi il marsiglies­e è uno dei volti di punta del progetto giovani di Elliott. E della sua efficacia.

Come Theo, anche Rafa Leao è uno dei simboli del nuovo corso rossonero. Il talentino portoghese, costato 24 milioni ma ancora in attesa di fare il definitivo salto di qualità, è uno dei grandi attesi della gara di stasera. Il gol lampo al Sassuolo e la magia in pallonetto di Benevento sono segnali incoraggia­nti, ma per cancellare il ricordo delle troppe prestazion­i altalenant­i e svagate serve una grande notte, una prova decisiva in una partita chiave come quella di San Siro. Di fronte avrà il suo idolo, il connaziona­le Cristiano Ronaldo, 14 anni e una trentina di trofei in più. Almeno a parole il ragazzino ha dimostrato di non temere il confronto col fuoriclass­e di Madeira: «Vogliamo vincere e vogliamo restare primi» ha detto forte e chiaro dopo la vittoria di domenica.

Nel 4-2 dello scorso 7 luglio, fu proprio Rafa a segnare il terzo gol, quello che completò la clamorosa rimonta dallo 0-2. «Sì, quella partita ci deve ricordare che non è mai finita e che si può battere chiunque» ha ribadito ieri Pioli, il quale ha però aggiunto che stasera «non sarà decisiva perché il campionato è come una maratona». Verissimo: sarà una corsa lunga, combattuta, difficile. Ma il Milan ha già dimostrato di avere testa, gambe e fiato per arrivare fino in fondo.

Non sarà decisiva perché il campionato è una maratona, ma noi non vogliamo cambiare nulla nel nostro atteggiame­nto

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy