Pioli ha tanta fiducia nei suoi piccoli diavoli «Non pensiamo al pari Vogliamo restare in testa»
Testa alta, niente calcoli e un’idea ben chiara in testa: provare a vincere. La Juve è la Juve, la rosa ricchissima e i nove scudetti consecutivi sono lì a ricordarlo, ma Stefano Pioli e il suo giovane Milan non hanno alcuna intenzione di mollare quel primo posto in classifica che non sarà l’obiettivo richiesto da Elliott per fine anno ma che occupano meritatamente dal primo giorno. L’Inter dietro spinge di brutto e aspetta soltanto il primo passo falso dei concittadini per piazzare il sorpasso, il testa a testa si gioca sui dettagli, vietato quindi per i piccoli diavoli scendere in campo con un piano diverso da quello solito: niente strategie conservative, avanti con lo stesso spirito e la stessa filosofia che ha consentito loro di arrivare fin lassù. Coraggio ed entusiasmo, lo slogan rossonero è sempre lo stesso. Non c’è poi molto da stupirsi: è ormai evidente che la vera forza di questa squadra sta proprio nella mentalità, nel non porsi limiti e nell’affrontare ogni partita con la sfacciataggine della gioventù. Un concetto che ha spiegato bene Pioli: «Siamo sulla strada giusta e non dobbiamo cambiarla, approcciare la gara pensando di farti andar bene un pareggio è il modo migliore per perdere. Cercheremo quindi come al solito di fare la partita, sapremo di dover soffrire ma l’abbiamo preparata per vincere».
L’emergenza in casa Milan non fa più notizia: stasera mancheranno Ibrahimovic, Bennacer, Gabbia e Saelemaekers infortunati più Tonali squalificato. Mezza squadra, come al solito. E come al solito, niente paura: fin qui, chi è entrato si è sempre dimostrato all’altezza del titolare. La mediana sarà sperimentale, manca un regista di ruolo, quindi Kessie sarà affiancato dal soldatino Krunic. La buona notizia è il rientro di Theo Hernandez dopo la squalifica. La sua presenza è fondamentale perché è diventato ormai molto più di un terzino. Fa tutto: difende, imposta, segna. Arrivato nell’estate del 2019, la sua crescita è stata esponenziale e oggi il marsigliese è uno dei volti di punta del progetto giovani di Elliott. E della sua efficacia.
Come Theo, anche Rafa Leao è uno dei simboli del nuovo corso rossonero. Il talentino portoghese, costato 24 milioni ma ancora in attesa di fare il definitivo salto di qualità, è uno dei grandi attesi della gara di stasera. Il gol lampo al Sassuolo e la magia in pallonetto di Benevento sono segnali incoraggianti, ma per cancellare il ricordo delle troppe prestazioni altalenanti e svagate serve una grande notte, una prova decisiva in una partita chiave come quella di San Siro. Di fronte avrà il suo idolo, il connazionale Cristiano Ronaldo, 14 anni e una trentina di trofei in più. Almeno a parole il ragazzino ha dimostrato di non temere il confronto col fuoriclasse di Madeira: «Vogliamo vincere e vogliamo restare primi» ha detto forte e chiaro dopo la vittoria di domenica.
Nel 4-2 dello scorso 7 luglio, fu proprio Rafa a segnare il terzo gol, quello che completò la clamorosa rimonta dallo 0-2. «Sì, quella partita ci deve ricordare che non è mai finita e che si può battere chiunque» ha ribadito ieri Pioli, il quale ha però aggiunto che stasera «non sarà decisiva perché il campionato è come una maratona». Verissimo: sarà una corsa lunga, combattuta, difficile. Ma il Milan ha già dimostrato di avere testa, gambe e fiato per arrivare fino in fondo.
Non sarà decisiva perché il campionato è una maratona, ma noi non vogliamo cambiare nulla nel nostro atteggiamento