Il Milan batte il Toro e prova ad allungare
Dubbi Rigore generoso per i rossoneri, ai granata concesso un penalty poi tolto dalla Var Batte il Torino e cancella il k.o. contro la Juve Recupera Ibra e sale a più 4 in attesa dell’Inter
La sconfitta con la Juventus non ha lasciato il segno. Il Milan riparte nel giro di tre giorni, vincendo contro il Torino che veniva da quattro risultati utili consecutivi e allungando in classifica. L’Inter, seconda, è a 4 punti. La Roma, terza, a 7. Se oggi all’ora di pranzo nerazzurri e giallorossi si annulleranno, il Diavolo sarà più vicino allo scudetto d’inverno, un traguardo insperato all’inizio della stagione, ma meritato per quanto si è visto in campo sino adesso. Alla banda Pioli basta un tempo per chiudere la pratica. Anche nell’emergenza il Milan non smarrisce la sua identità: gioca da squadra con i suoi ragazzini terribili, sfruttando il palleggio, la velocità, le triangolazioni e la forza del suo attacco che in 16 partite su 17 ha segnato almeno due reti. E il recupero di Ibrahimovic, entrato negli ultimi undici minuti, dà sostanza alle ambizioni rossonere. Il Torino, quasi travolto all’inizio, si sveglia tardi. Giampaolo può recriminare sul rigore del 2-0, l’undicesimo concesso al Milan in questa stagione, record nei 5 principali campionati d’Europa, più che su quello tolto a Verdi all’inizio della ripresa. La sua squadra torna sotto la linea di galleggiamento e sarà decisiva la sfida contro lo Spezia sabato prossimo alle 18.
La capolista, nonostante l’emergenza, parte lanciata. Tonali cuce il gioco, Brahim Diaz non dà punti di riferimento, Leao è imprendibile e letale. Soprattutto Theo Hernandez riscatta la delusione rimediata nella sfida contro Chiesa. Il francese, con una percussione centrale, avvia l’azione che sblocca il risultato. Brahim Diaz, con un tocco di prima, da campione, fornisce poi a Leao la palla giusta. Il Milan, nel giro di undici minuti, allunga su un rigore concesso grazie alla Var ma molto generoso e contestato dai granata per un intervento di Belotti su quel diavoletto di Brahim Diaz già in caduta dopo un contrasto con Verdi. Kessie è implacabile dal dischetto. Il Torino, sino a quel momento troppo basso e poco coraggioso, quasi rassegnato al proprio destino, ha un sussulto d’orgoglio e la partita diventa più equilibrata. Kjaer chiude in scivolata su Verdi lanciato in porta e una punizione dal limite dell’ex Rodriguez si stampa sulla traversa. Il Milan, per la verità, ha la palla del 3-0 in contropiede, ma Kessie non è freddo al momento della battuta.
A inizio ripresa il rigore per il Toro, prima dato e poi cancellato da Maresca dopo aver visto le immagini alla tv: Verdi tira prendendo Tonali che non cambia direzione. I granata, senza più niente da perdere, alzano il baricentro e il ritmo. Il Milan sembra un po’ in difficoltà e Pioli rischia l’acciaccato Calhanoglu per gestire il palleggio e le ripartenze. Giampaolo si gioca il tutto per tutto tornando alla difesa a quattro, con Zaza accanto a Belotti e Verdi trequartista. La partita resta intensa, ma senza più emozioni. E tra due giorni si replica in Coppa Italia.