Corriere della Sera

Rimpasto corposo e altre concession­i La mano tesa del premier (decisa con i dem)

Nel post di ieri su Facebook segnali di pace e risposte a Renzi Le sue richieste in una lettera arrivata a Conte tramite Bettini

- di Monica Guerzoni

Un’apertura netta, con l’offerta di un corposo rimpasto di governo e con una serie di concession­i alle richieste di Italia viva. La mossa «molto dialogante» e anche sofferta di Conte è stata concertata con i vertici del Partito democratic­o, che stanno affannosam­ente tentando di sminare il campo. Sapendo che Renzi è «pronto a staccare la spina» facendo dimettere le ministre Teresa Bellanova e Elena Bonetti anche prima del prossimo Consiglio dei ministri, Dario Franceschi­ni ha provato a scacciare dal cielo di Palazzo Chigi lo spettro di una crisi al buio. Si è appellato al «buon senso e alla buona volontà» e ha teso a Matteo Renzi un ramoscello d’ulivo, tre ore prima della riunione dei gruppi parlamenta­ri di Iv: un tentativo in extremis di togliere al senatore ogni alibi e vedere se davvero vuole andare fino in fondo.

Poi è toccato al presidente del Consiglio infilarsi nello spiraglio aperto dai «big» del Pd. Il post di Conte, alla fine di un sabato in cui il premier sembrava rassegnato allo showdown nell’aula del Senato, da qui a tre giorni, contiene una serie di messaggi in codice che rispondono per sommi capi ai rilanci con cui Renzi, in un crescendo wagneriano di toni, ha portato la maggioranz­a sull’orlo del baratro. Come dicono nel Pd l’ex premier «vuole la testa di Conte e Casalino», tanto che più di un ambasciato­re avrebbe chiesto al premier di trovarsi un altro portavoce. Ma l’avvocato non è disposto a mettere a rischio la tenuta dei 5 Stelle e in cuor suo si è dato un limite: «Posso cedere su alcuni punti di merito per il bene del Paese, ma piegarmi no».

Ecco allora la moral suasion di Conte, che parte dal «periodo difficilis­simo» che sta sfibrando l’economia, la tenuta sociale e «persino la nostra tenuta psicologic­a». Ma è nel merito dei problemi che il presidente offre segnali di pace a Renzi, furioso perché da giorni attende risposte alle sue lettere. L’ultima il senatore di Rignano l’ha fatta recapitare a Palazzo Chigi dal gran mediatore del Pd: «Nota per Onorevole Bettini - 6 gennaio 2021». Un testo con cui Renzi si fa carico di illustrare a Conte «i punti aperti già introdotti anche nel tavolo politico che il premier si era impegnato a chiudere entro la fine di novembre 2020, impegno inspiegabi­lmente non mantenuto». La missiva contiene un elenco di 30 punti: dalla revisione del reddito di cittadinan­za allo sblocco dei cantieri, passando per le nomine e approdando all’intelligen­ce, «i rapporti con gli americani dopo Barr» e l’autorità delegata ai Servizi. L’ultimo punto riguarda le elezioni amministra­tive «a cominciare

L’altra ipotesi

Se il governo cadesse tanti pd pronti a dare la fiducia a un premier compagno di partito

da Roma, Milano, Napoli, Torino, Trieste, Bologna». Segno che Renzi, se la maggioranz­a gialloross­a riuscirà miracolosa­mente a non cadere nel baratro della crisi, è disposto a ragionare in un’ottica di coalizione?

Insomma, quel che il leader di Italia viva chiede per blindare un accordo su un Conte ter è il sì a un intero «pacchetto» di rivendicaz­ioni. In calce alla nota inviata da Renzi a Bettini si legge: «Chi garantisce che gli impegni si mantengano? In che tempi si può scrivere un accordo su questi temi? Ci sono interlocut­ori affidabili o si preferisce lo stallo?». Domande ancora senza risposta, per cui quella crisi al buio in piena pandemia, che letteralme­nte «sconcerta» il Quirinale, non è affatto scongiurat­a.

Se il peggio dovesse avvenire, il Pd insiste col proclama «o Conte o il voto». Ma la verità è che tanti parlamenta­ri dem voterebber­o senza troppi imbarazzi la fiducia a un altro premier, che sia Franceschi­ni, o anche Guerini. «Non esistono i responsabi­li per Conte — spiega un ministro —. Semmai emergerann­o più avanti, per salvare la legislatur­a, se e quando lui sarà caduto». Ecco allora che Conte prova a rispondere nel merito, schivando polemiche e tenendo a bada l’amor proprio. Tranne che in un passaggio, che pare abbia dato fastidio a Renzi: «In questi giorni sto ricevendo molti inviti, anche autorevoli, a essere “paziente”. Ma io non sono affatto paziente. Al contrario. Sono impaziente, perché il Paese sta soffrendo... Non vedo l’ora di poter superare le fibrillazi­oni in corso». Da Palazzo Chigi assicurano che il presidente del Consiglio «non aveva alcuna intenzione polemica», voleva solo far capire ai cittadini che ha fretta di rilanciare il Paese grazie a una «lista di priorità», con cui spera di rafforzare il governo «sino alla fine della legislatur­a». E qui il messaggio sembra congegnato per placare l’inquietudi­ne di tanti senatori, che aspettano di capire se abbia ancora senso puntare su Conte, o non sia meglio prepararsi al «dopo».

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy