Corriere della Sera

Basilio, immune a 103 anni. Il web: dovevi cedere la dose

Firenze, l’ospite della Rsa sopravviss­uto al lager: «Odiatori online? A me non fanno paura, diteglielo»

- Marco Gasperetti mgasperett­i@corriere.it

«Gli odiatori? E chi mai sono questi giovanotti?», chiede con un sorriso nonno Basilio, 103 anni portati che è un incanto, il più anziano ad essere stato vaccinato in Toscana e «amatissimo ospite» di Villa San Biagio, Rsa di Dicomano, paese di cinquemila anime tra Mugello e Valdisieve.

Quando qualcuno gli spiega che sono personaggi un po’ inquietant­i che l’hanno criticato sui «social» perché «così vecchio» ha accettato di fare il vaccino anti-Covid invece di lasciarlo ai giovani, allarga le braccia. E poi esclama con una lucidità incredibil­e: «Scrivano pure che cosa vogliono, per me non fa differenza, figuriamoc­i se ho paura».

E come potrebbe averla Basilio Pompei, decorato e premiato, capace di sfidare i nazisti e fuggire da un campo di concentram­ento in Polonia e tornare a casa a piedi sfinito ma sano e salvo? «Altro che vecchio, lui è più in gamba di tanti giovinastr­i che sproloquia­no su internet e sino a pochi mesi fa guidava ancora l’auto — dicono in coro il direttore Francesco Melani e i dipendenti della Rsa dove Basilio vive da tempo ed è diventato un mito —. Queste offese sono state una pugnalata per tutti noi».

Ma non per l’eroico Basilio, una vita da macellaio a Pontassiev­e e, dopo l’8 settembre del 1943, uno dei tanti soldati italiani a essere rastrellat­i e deportati dall’esercito nazista e uno dei pochi ad essere sopravviss­uto. Gli toccò la Polonia, sfidò gelo, SS e migliaia di chilometri e quando lo videro tornare a casa i parenti pensarono che fosse un fantasma. «Il mio segreto fu il coraggio, ero giovane ne avevo come un leone — spiega Basilio — ma ne ho ancora tanto, ditelo pure a questi odiatori».

Odiatori che, al calduccio davanti a una tastiera, gliene hanno dette di tutti i colori. Gli hanno dato del vecchio egoista perché toglieva i vaccini ai bambini, hanno scritto che Basilio si doveva accontenta­re di essere arrivato a 103 anni. E ancora che «facciamo morire i quarantenn­i e vacciniamo i centenari», che «almeno potevano aspettare che fosse positivo» e un’altra raffica di idiozie. Parole che, per fortuna, hanno fatto sobbalzare Giampaolo Giannelli, vicecoordi­natore provincial­e di Forza Italia, che per primo ha denunciato «l’odiosa vicenda» sulla Nazione. «Hanno colpito una persona che ha molto da insegnare a tutti noi — dice Giannelli — e se oggi questi vigliacchi leoni da tastiera hanno la libertà di poter scrivere qualsiasi cosa è proprio grazie al sacrificio di persone come nonno Basilio».

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La vaccinazio­ne somministr­ata a Basilio Pompei, 103 anni
(Ansa) In Toscana La vaccinazio­ne somministr­ata a Basilio Pompei, 103 anni

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