Il Papa: vaccinarsi è un dovere, io lo farò E il suo medico muore per Covid
Il vaccino? «Io mi sono prenotato: sì, sì, si deve fare». Stavolta a promuovere l’opzione vaccinazione non è un virologo, ma il Papa.
Lo fa proprio nel giorno in cui piange la morte del suo medico personale, Fabrizio Soccorsi, dovuta a complicanze polmonari indotte dal coronavirus. E lo fa con il suo stile: parole semplici, diritte al punto. «Quando ero bambino ricordo che c’è stata la crisi della poliomielite e tanti bambini sono poi rimasti paralitici. Per questo c’era la disperazione per fare il vaccino. Quando è uscito il vaccino te lo davano con lo zucchero, poi noi siamo cresciuti all’ombra dei vaccini: per il morbillo, per quello, per quell’altro, vaccini che ci davano da bambini», rammenta a tutti il Papa in un’intervista rilasciata al giornalista di Mediaset Fabio Marchese Ragona e che va in onda stasera alle 20.40 su Canale 5. Senza eludere il problema della sfiducia nei confronti del vaccino, Jorge Mario Bergoglio, evidenzia: «Non so perché qualcuno dice che il vaccino è pericoloso, ma se te lo presentano i medici come una cosa che può andare bene, che non ha dei pericoli speciali, perché non prenderlo?». E aggiunge: «C’è un negazionismo suicida che io non saprei spiegare, ma oggi si deve prendere il vaccino». Poi va oltre. «Credo che, eticamente, tutti devono prendere il vaccino. Non si deve dire “mi sembra, non mi sembra”. No: è un’opzione etica, perché tu ti giochi la salute, la vita, ma ti giochi anche la vita e la salute di altri».
È andata così anche per Fabrizio Soccorsi, medico che lo stesso Papa Francesco aveva scelto e nominato, nell’agosto 2015. Avrebbe compiuto 79 anni fra un mese, era primario emerito di Epatologia del San Camillo di Roma, docente universitario e consulente della Direzione di sanità e igiene del governatorato dello Stato della Città del Vaticano, oltre che perito della consulta medica della Congregazione delle cause dei santi. Soccorsi era ricoverato per una patologia oncologica. Ma il Covid ne avrebbe aggravato le condizioni, compromettendone i polmoni e causandone, infine, il decesso, come riportato dall’Osservatore Romano. Una notizia che ha scosso il Pontefice, che era stato molto vicino al medico quando, nel 2017, perse la figlia al termine di una lunga malattia. In un viaggio a Fatima Francesco lo volle accanto a sé, mentre deponeva fiori alla Madonna.
Il Papa ha annunciato che la campagna vaccinale in Vaticano inizierà questa settimana. Lui non sarà il primo. Aspetterà il suo turno che, da 84enne con qualche acciacco, arriverà comunque presto.
Ieri sono stati vaccinati anche la Regina d’Inghilterra Elisabetta II, 94 anni, e il principe consorte 99enne Filippo. E anche se di solito non viene data pubblicità alle questioni mediche dei Reali, questa volta è stato deciso di comunicare pubblicamente l’avvenuta vaccinazione per prevenire inesattezze e ulteriori speculazioni.
Tornando al Vaticano, nell’intervista il Papa commenta anche i fatti Usa: «Anche nella realtà più matura sempre c’è qualcosa che non va, di gente che prende una strada contro la comunità, contro la democrazia, contro il bene comune. Grazie a Dio questo è scoppiato e si è potuto vedere bene perché così si può mettere il rimedio. Sì, questo va condannato, questo movimento così, prescindendo dalle persone». E aggiunge: «Nessun popolo può vantarsi di non avere un giorno un caso di violenza, succede nella Storia, ma dobbiamo capire bene per non ripetere, imparare dalla Storia». Infine l’appello di Bergoglio a prendersi cura del mondo e degli altri: «Nessuno si salva da solo».