Corriere della Sera

In nome degli eroi del Risorgimen­to

Studenti di Lombardia e Piemonte impegnati a dare un’identità a quanti combattero­no per l’Italia In un database già 380 mila nomi

- Alessandro Fulloni

Dall’autore del libro Cuore Edmondo De Amicis al pittore macchiaiol­o Telemaco Signorini. Poi Arrigo Boito, librettist­a di Verdi; Pietro Wuhrer, della fabbrica bresciana della birra; Nino Bixio, il luogotenen­te di Giuseppe Garibaldi. Ma la sterminata lista comprende soprattutt­o ragazzi dai cognomi qualunque: Rossi, Bianchi, Esposito, Proietti, Trovatelli. È emozionant­e cliccare questi nomi in quel motore di ricerca messo a punto dalla Società Solferino e San Martino: contiene l’elenco — con numero di matricola, grado, luogo di nascita, le battaglie — di tutti i soldati risorgimen­tali che dal 1848 al 1870 presero parte alle tre guerre d’indipenden­za e alla presa di Roma.

Le loro identità sono regolarmen­te messe online — al ritmo di 2.000 al giorno — da un centinaio di studenti del liceo Bagatta e delle paritarie Rogazionis­te di Desenzano e degli istituti Gonzaga di Castiglion­e delle Stiviere e Annunziata di Torino. Tutti ragazzi «arruolati» nell’ambito del programma di alternanza scuola-lavoro. E (quasi) coetanei di quei soldati che fecero l’Italia le cui età, stando alla catalogazi­one, oscillavan­o tra i 20 e i 25 anni.

Fanti, artiglieri, bersaglier­i, carabinier­i e cavalieri dell’esercito del regno di Sardegna prima e del regno d’Italia poi. «In tutto 680.000 militari. Per ora siamo arrivati a inserire 380.000 nomi nel nostro database: contiamo di terminare entro l’anno» s’inorgoglis­ce Bruno Borghi, conservato­re del museo della Società esteso in tre siti tra Solferino e Desenzano e che — nei tempi pre Covid — vanta ogni anno una media di 60.000 visitatori. Tra questi «tantissime famiglie di villeggian­ti in vacanza sul Garda. Molti gli austriaci, certo. Ma anche francesi, ungheresi, tedeschi...».

A questo punto però occorre fare un passo indietro per spiegare l’origine di questo progetto e arriviamo alla sera del 24 luglio 1859. La battaglia di Solferino e San Martino è appena finita. Sì, gli austriaci sono in rotta ma è stata una mattanza «per noi e per loro — prosegue Borghi —. Il conteggio totale è di 40 mila soldati morti, feriti e dispersi». Chi viene colpito ha scarse possibilit­à di sopravvive­re, non ci sono cure, medicine. Tanto che l’uomo d’affari svizzero Henry Dunant che si trovava nei pressi del campo di battaglia per incontrare Napoleone III, sconvolto, avvia un progetto per formare squadre di infermieri volontari. Nasce così la Croce Rossa.

I cadaveri vengono gettati nelle fosse comuni e ancora una decina d’anni dopo continuano ad affiorare dai campi. È allora che il prefetto e patriota Luigi Torelli — che per primo sventolò il Tricolore sul Duomo di Milano durante le Cinque Giornate e fu «l’inviato» scelto da Vittorio Emanuele II per le «missioni impossibil­i» — decide di costruire gli ossari che ospiterann­o le spoglie di 11.000 caduti.

Nasce la Società, inizialmen­te una specie di «associazio­ne veterani» del Risorgimen­to. «Aiutava gli invalidi, sosteneva le famiglie povere e stilava un elenco di tutti i combattent­i» spiega il presidente Fausto Fondriesch­i. I registri cartacei, 137 in tutto, finiscono al Museo del Risorgimen­to di Milano. Un paio d’anni fa viene l’idea di ricordare quelle identità «per renderle disponibil­i a tutti gli italiani». Ed ecco che i ragazzi delle quattro scuole copiano uno a uno i nomi, li mettono in un foglio excel convertito in una pergamena con grado, matricola, la battaglia combattuta. Sotto ogni voce, compare anche il nome dello studente che ha trascritto le generalità dal registro. «Qualcosa che resta. E che emoziona» dicono dalla Società.

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La battaglia di San Martino dipinta da Carlo Bossoli (1815-1884) che tra l’altro, come gli altri pittori Carlo Ademollo e Quinto Cenni, combattè nelle guerre del Risorgimen­to
In prima linea La battaglia di San Martino dipinta da Carlo Bossoli (1815-1884) che tra l’altro, come gli altri pittori Carlo Ademollo e Quinto Cenni, combattè nelle guerre del Risorgimen­to
 ??  ?? Gli studenti Alcuni dei ragazzi delle quattro scuole che stanno collaboran­do a dare un nome a tutti i soldati che combattero­no nel Risorgimen­to
Gli studenti Alcuni dei ragazzi delle quattro scuole che stanno collaboran­do a dare un nome a tutti i soldati che combattero­no nel Risorgimen­to

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