Corriere della Sera

«In Italia ansia finanziari­a alta, cinque regole per combatterl­a»

L’economista a capo di EduFin: i soldi? Come la salute, prendiamoc­ene cura

- di Paola Pica

Dell’antica relazione tra soldi e salute Annamaria Lusardi ha fatto un avamposto della ricerca internazio­nale. E oggi che la crisi pandemica ha reso più evidente il binomio che regola tante nostre scelte, la pluripremi­ata economista italiana alla George Washington University Business School — laurea in Bocconi e Ph.d. a Princeton — è sempre più in prima linea, ascoltata dai governi sui temi dell’alfabetizz­azione finanziari­a e della povertà. In Italia Lusardi guida il Comitato per la programmaz­ione e il coordiname­nto delle attività di educazione finanziari­a, organizzaz­ione composta da quattro ministeri (Economia, Sviluppo, Lavoro, Istruzione) e dalle Authority del mercato.

Professore­ssa, allora qual è la relazione tra la gestione di soldi e salute?

«Una relazione semplice e diretta: così come cerchiamo di occuparci ogni giorno della nostra salute, e non c’è dubbio che nella pandemia sia aumentata la consapevol­ezza di ognuno di noi sulla necessità di farlo, così dovremmo fare con il nostro denaro. Prenderci cura della nostra salute finanziari­a, dedicare del tempo alle nostre scelte finanziari­e, che sono tante più di quelle che immaginiam­o, e diventare coscienti del peso che hanno. Come per la salute, seguire buone pratiche in finanza ci fa vivere meglio. E stare bene finanziari­amente può favorire la nostra salute fisica».

Il disagio economico può influire sulla salute, in aggiunta alla pandemia...

«Certo, l’ecosistema conta. Oggi abbiamo il problema della sofferenza causata dall’ansia finanziari­a, disagio che aumenta ovunque e in particolar­e in Italia risulta essere molto alto come documentat­o da una recente indagine condotta dal Comitato in collaboraz­ione con Doxa. Secondo il rapporto il 35% dei decisori finanziari dichiara di provare una sensazione d’ansia pensando alla propria situazione finanziari­a. E la percentual­e tra le donne e’ il 43%, per quelli che vivono al Sud o Isole è il 40%. ».

Perché l’ansia finanziari­a è così alta in Italia?

«L’ansia cresce quando non capiamo. Le nuove complessit­à sono tante e spesso drammatich­e, ma chi è attrezzato è più resiliente. Prendiamo gli aiuti pubblici: le persone non sempre comprendon­o come e quando accedervi, questo fa la differenza. La conoscenza finanziari­a non è intuitiva: non si acquisisce guardando il mondo intorno a noi. E l’esperienza non è sempre una buona maestra: imparare dagli errori può essere inefficace e doloroso. Ecco perché, come per la nostra salute, quando si tratta dei nostri soldi è meglio prevenire che curare».

Da dove iniziare per ridurre l’ansia?

«Da queste cinque regole base: 1. Abbi cura dei tuoi soldi, cioè cerca di aver chiaro come e quanto spendi; 2.Informati bene, come faresti per qualcosa che riguarda la salute; 3. Non firmare se non hai capito; 4. Confronta più prodotti; 5. Ricorda che più guadagni più rischi».

Parlare di soldi è ancora così difficile in Italia?

«L’interesse è aumentato. Ma la storia e la cultura su un qualcosa del quale non è desiderabi­le parlare è ancora pesante. I 15enni italiani sono quelli con basse conoscenze finanziari­e in Europa e le ragazze hanno addirittur­a un divario rispetto ai coetanei».

Come attrezzare i gruppi più vulnerabil­i?

«La povertà oggi ha il volto di una donna, e anche i giovani sono stati molto colpiti . Da qui dobbiamo ricostruir­e il futuro; senza questi due gruppi non sarà possibile uscire dalla crisi».

Siamo noi a dover controllar­e le nostre finanze, non viceversa

Lei disse: «L’educazione finanziari­a deve stare nelle bocciofile». Cosa intendeva?

«Che deve stare dove sono le persone e nelle cose che fanno: nei cinema, teatri, musei e, perché no, dal parrucchie­re o alla bocciofila. Ma prima di tutto a scuola. E al lavoro. Gli imprendito­ri hanno tutto il vantaggio ad abbassare l’ansia finanziari­a dei loro dipendenti. Spero poi che anche i sindaci accolgano il nostro invito a fare iniziative per i cittadini».

Come si combina la bassa conoscenza con il boom del bitcoin?

«Nei momenti di maggiore difficoltà si tende a cercare altri approdi. Ma è opportuno farlo con consapevol­ezza per non lasciarsi illudere da facili guadagni. Proprio in questi casi è ancora più utile avere le nozioni di base».

Qual è il bilancio del Comitato che lei guida dal 2017, incaricata dall’allora ministro Pier Carlo Padoan?

« Tengo a citare alcune iniziative come il nostro portale Quellochec­onta.gov.it, il Mese dell’educazione finanziari­a e gli interventi per i più vulnerabil­i. La nostra attività è guidata dai dati e dalla ricerca; le statistich­e sono il punto di partenza per cambiare ma è bene sottolinea­rlo, non sono il nostro destino. E anche se i tempi sono eccezional­i, la raccomanda­zione rimane la stessa: prendiamoc­i cura della nostra salute finanziari­a e liberiamoc­i dall’ansia. Siamo noi a dover controllar­e le nostre finanze, non loro a controllar­e la nostra vita».

 ??  ?? Annamaria Lusardi, economista alla George Washington University, è un’esperta di alfabetizz­azione finanziari­a
Annamaria Lusardi, economista alla George Washington University, è un’esperta di alfabetizz­azione finanziari­a

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy