Cantieri (quasi) fermi: si cercano quaranta commissari
C’è l’elenco delle opere, ma non la regia e le nomine a quattro mesi dal decreto Semplificazioni
Cantieri (quasi) fermi. A quattro mesi dal decreto Semplificazioni — che ha riformato il codice degli appalti introducendo un meccanismo accelerato per le opere afflitte da lungaggini burocratiche — siamo quasi al punto di partenza. E’ appena arrivato in Parlamento l’elenco delle 40 opere da avviare per dare lo choc infrastrutturale di cui il Paese ha bisogno. Eppure siamo ancora nel limbo. Mancano i commissari per ognuna di esse sulla falsariga del modello Genova dove il viadotto Morandi è stato ricostruito daccapo in poco tempo assegnando la regia al sindaco Marco Bucci. La ministra dei Trasporti, Paola De Micheli, si è adoperata per la verità in questi mesi per far partire i primi cantieri ma sono stati necessari due mesi per attendere il via libera da Palazzo Chigi all’elenco appena approdato alle commissioni competenti. Nel mezzo, Chigi ha voluto un confronto col ministero del Tesoro, la cui tecnostruttura ha vagliato ognuna di esse per un calcolo dell’esborso economico, con le relative coperture finanziarie previste, introducendo un’analisi costi-benefici che si è protratta sin qui.
Ad ottobre però De Micheli ha scritto alle due principali stazioni appaltanti, Anas e Rfi, chiedendo di cominciare con gli scavi sostituendo i commissari ancora mancanti con i Rup, responsabili unici di procedimento, in attesa della scelta dei profili. Qualche bando è stato pubblicato come quello per i lavori sulla Fortezza-Ponte Gardena per il tunnel di base del Brennero e quella sulla direttrice NapoliBari dell’alta velocità per il lotto irpino. Nell’ultima bozza del Recovery Plan certo aumentano le risorse dedicate alle infrastrutture, fino a 50 miliardi. Ma l’iter autorizzativo è ancora troppo farraginoso, considerando i passaggi anche al Cipe e alla Corte dei Conti. Ora — in attesa del via libera parlamentare all’elenco, per la verità già noto da questa estate — sarà necessario un decreto della Presidenza del Consiglio per la nomina dei commissari, sentito il ministero dei Trasporti. Verranno scelte figure interne ad Anas ed Rfi, oppure esponenti delle comunità locali. Sulle opere multi-regionali sarà necessario un confronto anche con i presidenti di regione che potrebbero anche ricoprire l’incarico di commissario. Raffaella Paita, presidente della Commissione Trasporti di Italia Viva, parla di ritardi inaccettabili: «Non so di chi sia la responsabilità ma la politica si è comportata esattamente come la burocrazia. E questo è gravissimo perché, rispetto alle urgenze infrastrutturali italiane, si è sprecato almeno un altro anno». Peccato, perché la semplificazione finora è solo a parole. Con l’attuale di crisi di governo l’iter può ancora allungarsi