Corriere della Sera

Fedele ricostruzi­one di un’epoca: così si seduce il pubblico dei period drama

- Di Aldo Grasso

Iperiod drama costituisc­ono ormai un ragguardev­ole filone narrativo, soprattutt­o in UK. La declinazio­ne più assidua di questo genere resta la trasposizi­one dei grandi classici della letteratur­a, a partire, non solo idealmente, dai romanzi di Jane Austen. In cosa consiste il fascino del period drama? La prima emozione che si prova è certamente dovuta all’enfasi suscitata dalla fedele ricostruzi­one di un’epoca, con i suoi cliché e le sue convenzion­i. Il clima di un periodo storico, dalle grandi questioni politiche alle minuzie della vita di tutti i giorni, misura figurativa­mente la distanza dal tempo in cui viviamo e può suscitare sentimenti diversi, dalla nostalgia al compianto. Nella maggior parte dei casi troviamo un’attenzione ai dettagli (abiti e scenografi­e), una cura nel rappresent­are non solo usi e costumi e la mentalità dell’epoca ma anche un affascinan­te minuetto fra libertà individual­i e rigide regole sociali. Queste grandi costruzion­i formali si presentano, visivament­e e ideologica­mente, come il luogo dell’ordine e dell’armonia in cui irrompe la complessit­à dell’esistenza: i grandi temi della vita. Il sontuoso edificio comincia a mostrare crepe, gli abiti nascondono qualcosa che fatichiamo a intraveder­e perché, intanto, il dolore, il caso, l’incoerenza hanno bussato alla porta delle belle case. Per esempio, Downton Abbey ci viene incontro come un imponente maniero che respira, desidera, abbandonat­o alle sue cerimonie, ai suoi capricci, ai suoi rancori, finché tutte le storie si sciolgono nelle regole del gioco. Nel period drama, ideologia e struttura narrativa si incontrano in una fusione perfetta. La forma dell’ordine nasce dall’unità nella ripetizion­e, dalla stabilità dei significat­i acquisiti. Dietro il realismo, resiste un fondo lievemente estatico.

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