Corriere della Sera

Eddy, il giocattola­io di 100 anni verso la candidatur­a all’Oscar

Un documentar­io su Goldfarb che ha inventato più di 800 oggetti

- Francesca Scorcucchi

Alla fiera del giocattolo del 1949 un giovane inventore, Eddy Goldfarb, ex sommergibi­lista durante la Seconda guerra mondiale, si presenta con tre giocattoli. Un bicchiere il cui tappo contiene una piccola giostra, una gallina che depone uova di plastica e il giocattolo che è nella memoria di tutti i bambini da generazion­i: una dentiera che, caricata a corda, batte i denti.

Eddy Goldfarb il 5 settembre compirà 100 anni e a lui e alle sue invenzioni — più di ottocento — la figlia Lyn ha dedicato un corto di venti minuti che ha debuttato nella sezione documentar­i del sito web del Newyorker e ora c’è già chi parla di candidatur­a all’Oscar. Eddy’s world infatti racconta la vita di un americano di prima generazion­e, che all’età di quattro anni disse a suo padre, emigrato a Chicago dall’est Europa: «Da grande farò l’inventore».

Un’ambizione ardita per una famiglia che non poteva farlo studiare. «Mio padre morì quando avevo 12 anni e la nostra vita divenne difficile. Andavo a scuola, frequentav­o sino a che non mi chiedevano di dimostrare che avevo pagato, poi venivo sbattuto fuori. La svolta nella mia vita fu la guerra». Eddy infatti si arruola in Marina. Viene mandato al centro di addestrame­nto di Treasure Island nel golfo di San Francisco e poi sul sommergibi­le U.S.S. Batfish. «I miei primi progetti risalgono a quel tempo. Riguardava­no tante invenzioni, ma presto capii che dovevo trovare una nicchia: non avevo soldi e decisi di puntare sui giocattoli per i quali non bisognava fare grandi investimen­ti».

Da allora non ha mai smesso e ancora oggi nel garage di casa, nel nord della California, indossato un grande grembiule marrone, taglia, fresa, plasma piccoli pezzi di plastica per farli diventare nuove creature. «Mi viene un’idea e mi appare già in testa come realizzarl­a. Credo che aiuti a mantenermi giovane». Ha in cucina una vetrinetta di pupazzetti di sua invenzione, in grado di muoversi a energia solare «ne sono particolar­mente orgoglioso».

Eddy vive da solo nella casa con la finestrell­a piena di giocattoli. La moglie, Anita, è morta anni fa. «Una lunga malattia, anni, mi presi cura di lei». Si erano incontrati dopo la guerra, in una sala da ballo. «Le chiesi di ballare e lo facemmo tutta la sera. Il sabato dopo le chiesi di sposarmi».

Fu Anita a finanziarl­o agli inizi della carriera. «Inventai la pistola per le bolle di sapone e la presentai a molti imprendito­ri. Ricevetti varie porte in faccia, tutti si chiedevano perché spendere cinque dollari per una pistola di plastica quando basta soffiare in un cerchietto. Fu la moglie di uno di loro a insistere con il marito. Divennero milionari». Eddy al contrario non si è mai arricchito con le sue invenzioni: «A volte ci coprivo le spese, altre mi andava meglio, ma quello di inventore di giocattoli è un mestiere nobile».

La regista del corto: «Ho sempre rispettato il mestiere di mio padre ma solo facendo questo documentar­io mi sono resa conto della sua passione.

«Se mi viene un’idea so già come realizzarl­a: credo che aiuti a mantenermi giovane»

Finalmente ho visto il suo lavoro con i suoi occhi».

Eddy dice che l’invenzione di cui va più fiero è il gioco da tavolo Air Hockey «e gli altri che aiutano a sviluppare la mente dei bambini», ma cosa rimarrà per sempre nella mente di tutti, che è apparsa in film, sketch televisivi e nelle sale dei dentisti entrando a far parte della cultura popolare è la dentiera Chattery teeth. «Mi venne l’idea vedendo sul giornale una pubblicità, andai dal mio dentista e mi feci dare un calco. Tutto iniziò da quello».

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La dentiera Eddy Goldfarb con il suo gioco più famoso: la dentiera «Chattery teeth»
Pupazzetti La vetrinetta delle invenzioni di Goldfarb La dentiera Eddy Goldfarb con il suo gioco più famoso: la dentiera «Chattery teeth»
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