Corriere della Sera

Il tasso di positività risale al 13,3% In un giorno 361 morti

- Mariolina Iossa

Finite le restrizion­i per le festività natalizie, l’Italia continua la difficile convivenza con il virus, con un occhio ai Dpcm e un altro ai bollettini del ministero della Salute. La situazione è sempre altalenant­e ma stabile. Con oltre 32 mila tamponi in meno, come di consueto nel weekend, calano i nuovi casi, sono 18.627 (il giorno prima 19.978), ma risale il tasso di positività: è il 13,3%, quasi due punti in più rispetto al dato riportato nel bollettino di sabato (11,6%). Diminuisce per fortuna il numero delle vittime in 24 ore, 361 (sabato ne erano state registrate 483), ma non è la prima volta che accade e ogni volta torna la speranza di vedere quel dato drammatico finalmente scendere costanteme­nte tutti i giorni. I 361 nuovi decessi portano il totale dall’inizio della pandemia a 78.755, su 2.276.491 casi registrati. Nel mondo sono quasi 90 milioni le persone contagiate, ce lo dice la John Hopkins University che parla di 89.654.944 casi, con quasi 2 milioni di morti (1.926.918). Il sito Worldomete­rs ha invece calcolato 90.139.982 contagiati nel mondo e 1.935.986 deceduti. Il Paese più colpito sono sempre gli Stati Uniti, con 22.137.9030 contagiati e 372.508 morti. Tornando all’Italia, sebbene in lieve crescita nei numeri, la pressione sugli ospedali è stabile: i ricoveri in terapia intensiva sono 22 in più, per un totale di 2.615. I nuovi ingressi nelle rianimazio­ni sono 181 nelle ultime 24 ore. In aumento i ricoveri anche nei reparti Covid ordinari: sono 167 in più, per un totale di 23.427. Ieri la Lombardia è tornata ad essere la regione con più nuovi casi in 24 ore, 3.267, e 59 decessi. Sopra i mille nuovi contagi Emilia-Romagna (2.193), Veneto (2.167), Lazio (1.746), Sicilia (1.733), Campania (1.253) e Puglia (1.162). Il commissari­o all’emergenza Domenico Arcuri spiega: «L’epidemia non è fuori controllo ma ha ripreso la sua recrudesce­nza. Soprattutt­o in altri Paesi, Regno Unito, Spagna, e anche in Germania. Dobbiamo stare in guardia».

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