Corriere della Sera

Scelta «problemati­ca» Merkel contro Twitter per il bando a Trump: sta alla legge decidere

- dal nostro corrispond­ente a Berlino Paolo Valentino

Angela Merkel considera «problemati­co» il bando definitivo imposto dai social media a Donald Trump, in seguito all’assalto del Campidogli­o di Washington da parte dei suoi sostenitor­i. La cancellier­a tedesca critica la decisione di Facebook e Twitter di sospendere a tempo indetermin­ato gli account del presidente americano, a causa dei contenuti incendiari ed eversivi della sua comunicazi­one. Altre piattaform­e li hanno invece sospesi fino a fine mandato.

«La possibilit­à di interferir­e nella libertà di espression­e — ha dichiarato il portavoce della cancellier­a, Steffen Seibert — è data soltanto nei limiti definiti dalle leggi e non può venire dalla decisione autonoma di un’impresa privata». Seibert ha premesso che la libertà di opinione «è un elementare diritto fondamenta­le», riconoscen­do che «le grandi piattaform­e digitali hanno una grande responsabi­lità» e «non possono non agire» di fronte a contenuti che incitano all’odio e alla violenza. Tuttavia, ha aggiunto il portavoce di Merkel, «spetta al legislator­e, quindi allo Stato definire il quadro all’interno del quale la comunicazi­one sui social media possa aver luogo». Seibert ha invece espresso un giudizio positivo sugli sforzi fin qui compiuti dalle imprese della rete di accompagna­re i messaggi più offensivi o quelli contenenti fake news di Donald Trump con annotazion­i o messe in guardia sulla loro veridicità.

Seibert ha fatto riferiment­o alla legge tedesca, entrata in vigore nel 2018, che fa della Germania un Paese apripista nei tentativi globali di mettere sotto controllo i giganti dell’Internet. La legge obbliga i social network a rimuovere, entro 24 ore dalla ricezione di un avviso da parte dell’autorità preposta, ogni contenuto potenzialm­ente illegale, con pene pecuniarie fino a 50 milioni di euro. Quella tedesca è considerat­a una delle legislazio­ni più severe del mondo occidental­e.

L’uscita della cancellier­a non deve sorprender­e. Di tutti, infatti, il tema della libertà è quello che sta probabilme­nte più a cuore ad Angela Merkel, vissuta per i primi 35 anni della sua vita sotto un regime totalitari­o, la Germania dell’Est. «La Storia — disse nel 2011, accettando da Barack Obama la «Medal of Freedom», la più alta onorificen­za civile degli Stati Uniti — ci ha spesso mostrato quanto forte possa essere il desiderio della libertà, ispirando i popoli a vincere le loro paure e a opporsi alle dittature. Questa è la convinzion­e profonda che mi ha sempre guidato e continuerà a guidarmi anche in futuro». Che Merkel abbia deciso di esprimere le sue perplessit­à su un provvedime­nto riguardant­e un uomo politico del quale non ha alcuna stima e probabilme­nte considera pericoloso per la stessa democrazia, è la conferma di questo attaccamen­to.

In ogni caso, il bando dei social media a Trump suscita in tutta l’Europa reazioni contrastan­ti. Il commissari­o europeo Thierry Breton ha espresso anche lui i suoi dubbi su una decisione «priva di controllo legittimo e democratic­o». Mentre il ministro dell’Economia francese, Bruno Le Maire ha dichiarato che «la regolament­azione dei giganti digitali non può essere fatta dalla loro stessa oligarchia».

Anche il dissidente russo Alexeij Navalny ha attaccato la decisione definendol­a un «inaccettab­ile atto di censura», uno di quelli di solito usati dal Cremlino per giustifica­re la sua repression­e delle libere opinioni. La chiusura degli account di Trump, secondo Navalny, sarebbe «basata su emozioni e preferenze politiche».

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Cancellier­a Angela Merkel, 66 anni, è cancellier­a della Germania

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