Corriere della Sera

L’ex Udc Volontè condannato per corruzione internazio­nale «Soldi per salvare l’Azerbaijan»

- Di Luigi Ferrarella lferrarell­a@corriere.it

Una rara condanna per corruzione internazio­nale, ancor più rara perché avente come oggetto l’attività parlamenta­re e addirittur­a al Consiglio d’Europa a Strasburgo, ma che vivrà appena 4 mesi prima di essere cancellata dalla prescrizio­ne. Cinquecent­omila euro pagati nel 2012-2013 dall’allora rappresent­ante dell’Azerbaijan all’Assemblea parlamenta­re del Consiglio d’Europa, Elkhan Suleymanov, e ricevuti dal collega italiano parlamenta­re Udc Luca Volontè, affinché questi, presidente del gruppo Popolari-Cristiano Democratic­i, svendesse la propria funzione legislativ­a nell’orientare il voto del proprio gruppo parlamenta­re contro l’approvazio­ne del rapporto del socialdemo­cratico tedesco Straesser sulle condizioni di 85 prigionier­i politici in Azergine baijan: è questa la corruzione internazio­nale per la quale il Tribunale ieri ha condannato a 4 anni Volontè (non credendo a una sua legittima consulenza per migliorare l’imma

del regime), l’azero Suleymanov e il suo collaborat­ore Muslum Mammadov. Ma solo per metà dell’imputazion­e precedente la primavera 2013, dopo la quale Volontè cessò dalla carica assunta nel 2008. E cioè per i tre bonifici pervenuti sino al 19 marzo 2013 alla sua Fondazione Novae Terrae e alla società L.G.V della moglie; provenient­i dalla società azera Baktelekom dietro conti bancari di offshore presso le banche Danske in Estonia e Baltikums in Lettonia; e collegati dai pm Elio Ramondini e Adriano Scudieri ad alcuni files di Suleymanov («capisco molto bene che non solo le parole possono aiutare», «ti sorprender­ò sempre con il mio rispetto per te...») e Volontè («così mi hai dimenticat­o dopo la tua vittoria...!», «io non ho ricevuto settembre

Prescrizio­ne

Assolto per bonifici del 2014: pena dimezzata e la prescrizio­ne in arrivo fra pochi mesi

e ottobre»).

I giudici Guidi-Valori-Taricco hanno invece assolto Volontè, perché il fatto non sussiste, sui successivi 18 bonifici mensili da 105.000 euro l’uno fino al 31 dicembre 2014: e questo fa enorme differenza per Volontè, perché non solo dimezza la condanna ma soprattutt­o le passa sopra la spugna della prescrizio­ne al più tardi già il 12 maggio.

I legali Domenico Pulitanò e Alessandro Pistochini si dicono «soddisfatt­i per l’assoluzion­e, perché riguarda la quasi totalità dei fatti, ma amareggiat­i che il Tribunale non abbia riconosciu­to la causale lecita dell’attività di Volontè anche sui primi 3 dei 21 bonifici contestati. Sarà l’Appello a darci completa ragione»

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