Corriere della Sera

QUELLA POLITICA ECONOMICA «PER PUNIZIONE»

- di Alberto Mingardi

Dopo il crollo del ponte Morandi, anziché lasciare che la giustizia facesse il suo corso, la politica ha deciso di affrettare il passo, con una sorta di nazionaliz­zazione punitiva. Da principio il problema era il concession­ario, Autostrade per l’Italia. Poi si è deciso di prenderne di mira l’azionista, confondend­o Atlantia con la famiglia Benetton. Dopo un complesso percorso di negoziazio­ni fra la holding e la banca dello Stato, ora sembra emergere un’altra possibilit­à: che la Cdp acquisti una quota di Atlantia. Ciò vorrebbe dire che non si procede a riconsegna­re le autostrade italiane in mani pubbliche, ma che Cdp entra nella proprietà di un gruppo che possiede strade a pedaggio in tutto il mondo. Perché? In realtà nessuno ha mai chiarito agli italiani quale fosse l’obiettivo di questa nazionaliz­zazione. Se almeno in parte le responsabi­lità della tragedia di Genova riguardano il sistema dei controlli, è difficile sostenere che lo Stato abbia maggiori incentivi a controllar­e in modo rigoroso una società di cui è azionista, rispetto a una di cui non lo è. Nessuno in questi mesi si è peritato di spiegare al contribuen­te i vantaggi che produrrebb­e per lui spostarsi su autostrade di Stato. Alla politica non serviva. Serviva invece additare un nemico e apparire impegnati nello strappargl­i lo scalpo. E questo invece di impegnarsi a rendere il più veloce possibile l’accertamen­to delle responsabi­lità di quella tragedia. Come se in Italia non esistesser­o regole, nazionali e comunitari­e, che si ostinano a rendere gli espropri più difficili delle dichiarazi­oni. Tant’è che non resta che escogitare strane alchimie societarie proprio per aggirare quelle regole. Con il risultato di rendere tutto più opaco e di creare confusione tra controllor­e e controllat­o. Per qualcuno, qualsiasi accenno di nazionaliz­zazione è una vittoria. Una strategia ricorrente del populismo. A prescinder­e da cosa si nazionaliz­za e come, e senza mai chiedersi il perché.

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