Corriere della Sera

Livolsi: spingere il risparmio verso le Pmi in difficoltà

- di Marco Sabella

Le aziende italiane continuano ad avere problemi di capitale di rischio e sono esposte alla scalata da parte della concorrenz­a estera, oltre a non potere investire a sufficienz­a in crescita e innovazion­e. Un’azienda su sei ha problemi di equity. «È necessario agevolare e spingere gli italiani a indirizzar­e 170 miliardi, il 10% dei 1.700 miliardi di liquidità che tengono sui propri conti correnti, nel capitale di rischio delle aziende». Queste le conclusion­i di uno studio del gruppo di consulenza aziendale e finanziari­a Livolsi & Partners. Secondo i dati della ricerca, su un campione rappresent­ato da una quarantina di aziende con fatturato dai dieci ai 900 milioni annui, il 17% dichiara di avere problemi di patrimonio netto, il 20% di liquidità e il 33% di riduzione importante di fatturato. «Le nostre aziende — spiega Ubaldo Livolsi, presidente della società già ceo di Fininvest — hanno problemi di capitale, non possono investire in crescita, innovazion­e e in manager capaci. Bisognereb­be incentivar­e i privati a investire nel capitale delle imprese, delle Pmi e più in generale delle non quotate, magari attraverso fondi dedicati di importo dai 100 ai 200 milioni di euro. Esistono già strumenti nuovi in questo senso, come i Pir (Piani individual­i di risparmio), ma questi prodotti si rivolgono ancora soprattutt­o a società quotate».

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