Varese nella trappola del virus: studia come uscirne
Tra giocatori e staff 16 positivi, tutti in quarantena: due partite già saltate, la corsa contro il tempo
Chiuso per Covid. È il messaggio che campeggia idealmente all’ingresso del palasport di Masnago: il tempio del basket di Varese è oggi l’epicentro del focolaio più diffuso e numeroso della serie A. Quello dell’Openjobmetis non è il primo caso di positività multiple, manifestatesi da ottobre a dicembre anche a Cantù, Reggio Emilia, Cremona, Venezia e Trieste. Però è record di contagi: sono 16 gli elementi in quarantena, sommando il primo gruppo di 12 positivi emerso dai tamponi rapidi del 2 gennaio e gli ulteriori 4 casi dei giorni dopo.
Il virus si è diffuso per oltre due terzi nel «Team Squadra», ossia l’insieme di persone — giocatori e staff tecnico, ma anche preparatore atletico, fisioterapista ed altri dirigenti — a stretto contatto quotidiano secondo i protocolli stabiliti da Fip e Lega Basket. Tutte e 15 le società di serie A si sono trovate prima o poi a gestire almeno un caso di positività nel gruppo; dove però si sviluppa un focolaio come a Varese, gli allenamenti della squadra si bloccano di colpo. Da dieci giorni gli unici rimbalzi del pallone sul parquet dell’Enerxenia Arena arrivano dal lavoro individuale degli unici superstiti, Ruzzier e De Vico (probabilmente immunizzatisi nella scorsa primavera trascorsa a Cremona). In attesa dei tamponi di giovedì per gli 11 elementi (5 dei quali sono giocatori sotto contratto) in isolamento dal 4 gennaio, tutti i positivi stanno osservando scrupolosamente le misure di quarantena. A differenza di quanto accaduto durante la prima ondata del marzo 2020, con panico diffuso tra gli stranieri e conseguenti fughe in serie negli Stati Uniti, c’è la piena consapevolezza che la situazione sanitaria è sotto controllo. Un po’ meno quella sul piano sportivo: dopo aver già rinviato le gare contro Trieste e Brindisi, sembra improbabile che Varese raggiunga il numero legale di sei professionisti disponibili per scendere in campo domenica a Brescia.
Un bel problema per una squadra già in crisi (sola all’ultimo posto della classifica con 3 vittorie su 12 gare, di cui una nelle ultime 10 partite), che per centrare l’obiettivo salvezza dovrà battersi anche contro un avversario subdolo e pericoloso come il Covid.