Corriere della Sera

Gli esperti: stato di emergenza fino al 31 luglio

- di Monica Guerzoni e Fiorenza Sarzanini

Si allungano i tempi dello stato di emergenza per non vanificare il lavoro e i sacrifici fatti. E permettere ai vaccini di costruire un baluardo importante. Il Comitato tecnico e scientific­o propone una proroga a luglio. E i Mondiali di sci alpino, programmat­i a Cortina per il prossimo febbraio, saranno disputati a porte chiuse. Sono già quasi ottantamil­a le vittime causate dal virus. Ieri i decessi sono stati 616. Continua a scendere il tasso di positività a 10,05%. I nuovi casi sono stati 14.242. La regione più colpita il Veneto con 2.134 nuovi contagiati. Seguita da Sicilia ed Emilia-Romagna.

Ci sono almeno dieci regioni che lunedì potrebbero entrare in fascia arancione con il divieto di aprire bar e ristoranti. La scelta del governo di cambiare i criteri per far salire il livello di rischio potrebbe far scattare i divieti in mezza Italia. Lo spiegherà oggi in Parlamento il ministro della Salute Roberto Speranza ribadendo come la situazione di controllo dei contagi sia «ancora in fase critica». Porterà i dati dell’ultimo monitoragg­io che indica come in molte aree del Paese l’Rt sia superiore a 1 e le strutture sanitarie abbiano camille renza di posti letto. E chiederà il via libera sul nuovo Dpcm con le misure per fermare la corsa del Covid 19 e del decreto che proroga lo stato di emergenza. «Questa possibilit­à di intervenir­e in via d’urgenza deve essere prevista almeno fino a luglio»: è il parere del Comitato tecnico scientific­o.

Lombardia in bilico

Quale sia il nuovo criterio di classifica­zione che si intende adottare l’ha spiegato proprio Speranza durante l’incontro di due giorni fa con i governator­i: «Oltre all’abbassamen­to delle soglie, Rt pari a 1 per la zona arancione, e a 1.25 per la zona rossa, pensiamo di intervenir­e sugli indici di rischio anche per facilitare gli ingressi in arancione delle Regioni a rischio “alto”». In base a questo nuovo sistema la Lombardia è in bilico tra arancione e rosso, come conferma il governator­e Attilio Fontana: «C’è un po’ di rimescolam­ento. Nell’incontro con il governo abbiamo parlato a lungo, è possibile che i parametri vengano rivisti e forse in parte modificati, ecco perché dico che è un’ipotesi ma non una certezza che si entri in zona rossa». Potrebbero invece andare in arancione le regioni che hanno rischio «alto» anche se l’Rt non è superiore a 1: Piemonte, Lazio, Liguria e Marche. Nell’ultimo monitoragg­io erano a rischio «alto» ma con Rt sopra 1 Puglia, Molise, Umbria, Sardegna.

Lo stato di emergenza

Il governo aveva ipotizzato di prorogare lo stato di emergenza fino al 30 aprile, gli scienziati chiedono di arrivare almeno a luglio e quindi è probabile che la data sarà il 31. Sono quattro gli elementi inseriti nel parere. Il primo riguarda l’impatto «ancora importante» che la curva del virus ha sui posti letto in terapia intensiva e in area medica: 13 regioni e province autonome hanno superato la soglia critica. Poi c’è il dato che riguarda l’Europa dove i contagi continuano a crescere, così come il numero delle vittime. Terzo elemento è la sovrapposi­zione tra l’influenza stagionale e il Covid-19 che potrebbe mandare in crisi il sistema sanitario in alcune aree. Infine, ma certamente argomento principale, «la campagna vaccinale in corso che non può essere messa in pericolo con un aumento esponenzia­le dei contagi». Per questo bisogna utilizzare «ogni strumento, anche emergenzia­le», almeno fino a luglio quando con la bella stagione la pressione del virus dovrebbe allentarsi e si presume che una fetta consistent­e della popolazion­e sia ormai immunizzat­a.

Sci a porte chiuse

Lo stesso Cts ha poi autorizzat­o lo svolgiment­o dei mondiali di sci a Cortina dall’8 al 21 febbraio «purché si svolgano a porte chiuse», dunque senza pubblico sulle piste o all’arrivo ed evitando che gli atleti rimangano oltre il tempo necessario alla partecipaz­ione alle gare. Ha invece espresso perplessit­à sulla riapertura degli impianti sciistici fissata al 18 gennaio. In realtà era stato il ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia ad anticipare nell’incontro con i governator­i la possibilit­à di far slittare la ripresa «anche perché non possiamo farlo in quelle aree dove invece sono chiuse le scuole».

Gli assembrame­nti

Intenzione del governo è impedire gli assembrame­nti e per questo si è deciso di vietare l’asporto di cibi e bevande dai bar dopo le 18. Su proposta del ministro Dario Franceschi­ni si vorrebbe poi inserire nel Dpcm quella norma che durante le festività natalizie consentiva — nei giorni di rosso e dunque con gli spostament­i vietati — di uscire di casa massimo due adulti con minori di 14 anni per visitare amici e parenti. In realtà non c’è alcun modo di imporre limitazion­i nelle abitazioni e per questo ci si dovrebbe limitare alla raccomanda­zione di non ospitare più di due persone oltre i conviventi.

Spostament­i

Per il resto sarà confermato il coprifuoco dalle 22 alle 5 e il divieto di passare i confini anche tra le Regioni che si trovano in fascia gialla. La mascherina sarà ancora obbligator­ia all’aperto e al chiuso, così come il distanziam­ento.

 ??  ?? Protesta
Studenti del liceo Manzoni, dove ieri il cortile è stato occupato per protesta contro la didattica a distanza
Protesta Studenti del liceo Manzoni, dove ieri il cortile è stato occupato per protesta contro la didattica a distanza

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy