Corriere della Sera

Ancora 616 decessi, vicine le 80 mila vittime Ieri 14.242 nuovi casi

Più guariti , in calo il totale dei contagiati

- di Mariolina Iossa

Il numero drammatico del bollettino di ieri è quello delle vittime: 616 in 24 ore, il giorno prima 448. Non si abbassa, torna invece a salire e sono due o tre mesi che ogni giorno centinaia di persone muoiono a causa del Covid. Siamo a 79.819, è assai probache i dati di oggi ci facciano superare gli 80 mila decessi. I nuovi casi registrati ieri, però, non sono molti di più rispetto al giorno prima: 14.242 positivi quotidiani (lunedì ne sono stat contati 12.532) ma su molti più tamponi, 141.641 test, quasi 50 mila in più ria lunedì (49.985 per la precisione).

In conseguenz­a di questo il tasso di positività scende dal 13,7% al 10,05%, ed è la prima volta dopo alcuni giorni che la percentual­e di positivi rispetto ai tamponi torna a calare.

Il numero degli attuali pobile sitivi è in diminuzion­e per il secondo giorno consecutiv­o: -5.939, (per un totale di 570.040). Se ci sono meno positivi attuali è perché crescono ancora i guariti in un giorno: ieri il bollettino ne ha registrati 19.565, lunedì erano stati 16.035. Dall’inizio delspetto l’emergenza sanitaria in Italia 1.653.404 persone sono guarite e le guarigioni sono comunque un’ottima notizia, pur se il prezzo pagato a questa epidemia è altissimo in termini di decessi.

Anche la pressione sugli ospedali, in crescita lieve da alcuni giorni, ieri ha fatto registrare una tregua: 6 in meno i posti occupati nelle terapie intensive (ma con 196 nuovi ingressi, quindi sull’alleggerim­ento purtroppo ha pesato anche il dato dei morti), per un totale di letti occupati in rianimazio­ne pari a 2.636. Quanto ai ricoveri nei reparti Covid ordinari questo dato invece aumenta leggerment­e, 109 in più, in totale 23.712 letti occupati. La regione più colpita torna a essere il Veneto con 2.134 nuovi casi, seguono Sicilia (1.013), Emilia-Romagna (1.563), Lazio (1.381), Puglia (1.261) e soltanto sesta la Lombardia (1.146).

Secondo Massimo Galli, direttore del Dipartimen­to Malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano, quello delle «regioni a colori» è un sistema che «mi sentirei di dire che non ha funzionato visto che quelle messe peggio sono le regioni che sono sempre state gialle». Amara la sua conclusion­e: «Temo che saremo messi male a breve».

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy