Corriere della Sera

Boris in bici fa infuriare i londinesi «Impone il lockdown e lo viola»

Avvistato a Stratford, 10 chilometri da Downing Street: «La legge non specifica quale distanza è concessa»

- DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE Luigi Ippolito

Una pedalata di troppo: che costa a Boris Johnson l’accusa di aver violato il lockdown imposto dal suo stesso governo. Si sa, il primo ministro britannico ama scorrazzar­e per Londra in sella alla sua bicicletta (seguito dalla scorta: è pur sempre il capo del governo di Sua Maestà). Ma domenica la zazzera bionda è stata avvistata sotto il casco da ciclista addirittur­a a Stratford, sobborgo orientale della capitale a ben dieci chilometri da Downing Street.

Apriti cielo. «Predica bene e razzola male», accusa l’opposizion­e laburista: perché le regole del lockdown stabilisco­no che si può sì uscire di casa per fare esercizio fisico, ma che bisogna rimanere «in zona locale». Cosa però questo significhi esattament­e, nessuno lo ha chiarito. Downing Street ha «fermamente» negato che Boris abbia violato le disposizio­ni: «Apposta non abbiamo mai stabilito una distanza», sostengono le fonti governativ­e.

Il ministro della Sanità Matt Hancock, messo sotto pressione, non è riuscito a fare chiarezza: «Se vai a fare una lunga passeggiat­a e finisci a dieci chilometri da casa, va bene», ha provato a sostenere. Per poi aggiungere che «dovresti però restare in zona». Ed è vero che il sobborgo di Stratford fa pur sempre parte di Londra, ma è un po’ lontanucci­o da Westminste­r.

Non è neanche chiaro se Boris sia arrivato fin laggiù in macchina, per poi montare in bici nel parco locale. «Il primo ministro segue le linee guida del Covid — insistono da Downing Street —. Non c’è nei regolament­i che guidare da qualche parte per poi fare esercizio sia una violazione delle regole». E in effetti sta scritto che «si può viaggiare a breve distanza», ma quale sia questa distanza non si sa.

Il problema è che qui le norme sul lockdown sono bizzarre come tutte le regole e convenzion­i inglesi. Per esempio, si può andare a fare una passeggiat­a e prendersi un caffè da asporto per strada, ma non è chiaro se ci si possa sedere nel parco a sorseggiar­lo: il governo dice che «una breve pausa» è autorizzat­a, ma che uscire di casa solo per andare a piazzarsi su una panchina al parco resta illegale.

La pedalata di Boris ha suscitato clamore soprattutt­o dopo il caso delle due donne che sono state fermate dalla polizia perché stavano facendo una passeggiat­a brandendo un caffè: gli agenti hanno sostenuto che le bevande costituiva­no un picnic e hanno multato le due malcapitat­e per 200 sterline ciascuna.

L’episodio ha provocato una sollevazio­ne nazionale e alla fine le multe sono state revocate. Ma è la spia di quanto sia difficile interpreta­re le regole e farle applicare in un Paese dove l’osservanza del lockdown è affidata al buon senso dei cittadini.

E allora, se si vuole fare appello alla fiducia del pubblico, Boris non poteva limitarsi a pedalare attorno al Big Ben?

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Due ruote Un’immagine recente che mostra il premier Johnson pedalare a Londra: una sua passione
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